Bisogna ritornare con la memoria alla
Prima Repubblica per trovare cinque ministri piemontesi al governo. Cinque incarichi importanti che vanno dalla
Difesa all’
Istruzione, passando per la
Pubblica amministrazione e l’
Ambiente, senza dimenticare il
Turismo, fondamentale per un territorio che vuole riaffermarsi nell’industria del tempo libero. A
Palazzo Baracchini, sede del
ministero della Difesa, tornerà
Guido Crosetto, già sottosegretario dello stesso dicastero dal 2008 al 2011.
Nato a
Cuneo nel 1963,
Crosetto è stato uno dei fondatori di
Fratelli d’Italia. Dopo un lungo percorso politico cominciato nella
Dc, sarà sindaco di
Guarene dal 1990 al 2004, approdando nel frattempo a
Forza Italia con cui verrà eletto deputato nel 2001 e nel 2006, prima di tornare alla
Camera con il
Popolo della Libertà nel 2008. Nel 2012 la rottura che ha portato alla nascita di
FdI. Lascerà la politica attiva una prima volta nel 2014 per la presidenza della
Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza di Confindustria, ma tornerà alla
Camera nel 2018 per dimettersi l’anno successivo anche da coordinatore del partito, preferendo poi la presidenza di
Orizzonte sistemi navali, l’impresa di
Fincantieri e Leonardo per le navi militari e la gestione dei sistemi d’arma.
Sempre dalla
Granda arriva
Daniela Santanchè, nata a
Cuneo nel 1963 e scelta da
Giorgia Meloni come
ministro del Turismo. Già deputata della
Camera dal 2001 al 2008 con
Alleanza Nazionale sarà la candidata premier, lo stesso anno, con
La Destra-Fiamma Tricolore: non verrà eletta ma è nominata sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio da
Silvio Berlusconi nel 2010 prima di rientrare in
Parlamento nel 2013 con il
Popolo della Libertà dopo aver aderito a
Forza Italia. Passerà a
Fratelli d’Italia solo nel 2017 per diventare senatrice nel 2018 con la coalizione di centrodestra.
Piemontese d’adozione è, invece,
Giuseppe Valditara. Sessantuno anni, professore ordinario di Istituzioni di diritto romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’
Università degli Studi di Torino, Valditara è direttore scientifico della rivista Studi giuridici europei ed è stato preside di Giurisprudenza all’
Università Europea di Roma. Nell’ottobre 2018 viene nominato capo dipartimento per la Formazione superiore e la Ricerca presso il
Miur dove, oggi, torna come
ministro dell’Istruzione. Di estrazione liberale, dopo gli esordi nella
Lega Nord si avvicina ad
An e nel 2001 viene eletto senatore per la prima volta. In
Parlamento resterà per tre legislature fino al 2013, occupandosi a più riprese del mondo scolastico fino a essere relatore di maggioranza della riforma dell’università varata da
Maria Stella Gelmini durante il g
overno Berlusconi.
Due, invece, gli incarichi che si accaparra
Forza Italia con
Paolo Zangrillo al
ministero della Pubblica amministrazione e
Gilberto Pichetto Fratin all’
Ambiente. Sottosegretario allo Sviluppo nell’ultima legislatura,
Pichetto è nato nel 1954 a
Veglio in provincia di Biella. Laureato in Economia e commercio, intraprende l'attività di commercialista e insegnante di materie economiche negli istituti tecnici, dedicandosi alla politica. Ottiene il primo incarico da assessore all'Industria e al Commercio in Regione con
Forza Italia e il governatore
Enzo Ghigo nel 1995 prima di approdare in
Parlamento nel 2008 e tornare in
Regione Piemonte da vicepresidente con
Roberto Cota nel 2014. Nel 2018 viene rieletto in
Senato con
Forza Italia e nominato sottosegretario al Mise. Ora guiderà la
transizione ecologica dell’Italia dal ministero dell’Ambiente.
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Unica nomina arrivata a sorpresa, quella di
Paolo Zangrillo, classe 1961 e fratello di Alberto, medico personale di
Silvio Berlusconi, si occuperà della
Pubblica amministrazione. Già
coordinatore di Forza Italia in Piemonte, Zangrillo ha un lungo curriculum da manager in importanti imprese arrivando alla politica nel 2018 quando entra per la prima volta alla
Camera dove è stato rieletto lo scorso 25 settembre.