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"Non sarà facile"

Guerra in Medio Oriente, Crosetto avvisa: "La tregua è fragile, deve diventare pace"

"Due Stati per due popoli": la posizione italiana sulla crisi di Gaza

Guido Crosetto (da sinistra), Edi Rama e Giorgia Meloni (Fonte Instagram)

Guido Crosetto (da sinistra), Edi Rama e Giorgia Meloni (Fonte Instagram)

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha messo in guardia sulla fragilità della tregua in corso a Gaza. A margine della cerimonia per il cambio di comando del generale Giovanni Maria Iannucci al Covi, ha dichiarato che il mantenimento della tregua rappresenta una sfida complessa, ma necessaria per trasformare la temporanea sospensione delle ostilità in una pace duratura. "Non sarà facile mantenerla, ma dobbiamo fare tutto il possibile affinché questa tregua diventi pace, poi ricostruzione e infine convivenza", ha affermato con determinazione.

Crosetto ha ribadito la posizione storica dell’Italia sulla questione: la soluzione ideale passa per la creazione di due Stati per due popoli, un obiettivo previsto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, che devono essere applicate con urgenza. Nonostante le difficoltà, il ministro ha sottolineato come la decisione del governo israeliano di accettare la tregua sia un segnale positivo, anche se accompagnato da tensioni interne. "Le divisioni nel governo Netanyahu sono in qualche modo costruttive", ha detto, indicando un’apertura verso un processo lungo e complesso che potrebbe condurre a una stabilità regionale.

Riconoscendo le difficoltà iniziali e la percezione di una "Hamas quasi vittoriosa" emersa nelle prime fasi del conflitto, Crosetto ha lodato il coraggio delle parti coinvolte nel tentativo di avviare un percorso di tregua e pace. Ha poi concluso con un richiamo alla responsabilità internazionale, sottolineando che solo un impegno collettivo potrà rendere sostenibile questa fragile tregua, trasformandola in un’opportunità per ricostruire e immaginare un futuro diverso per la regione.

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