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«Orti abusivi quadruplicati». L’Arrivore torna sotto accusa

Orti

Quadruplicati nel giro di sette mesi. Sono i numeri preoccupanti degli orti abusivi del parco dell’Arrivore di strada Settimo, nel quartiere Regio Parco. L’altra faccia delle sponde dello Stura, in mano al degrado e a controlli che paiono davvero insufficienti. Da luglio a oggi, numeri alla mano, la situazione è drasticamente peggiorata. Se in estate si contavano appena cinque recinzioni irregolari, oggi se ne contano circa venti. Con un via vai di misteriosi individui beccati anche a tagliare alberi (per accendere fuochi e riscaldarsi) e a smaltire irregolarmente i rifiuti.

«Una situazione che, mese dopo mese, si sta aggravando - ha dichiarato la coordinatrice all’Ambiente della 6, Giulia Zaccaro -. Rischiamo un lungo Stura bis di questo passo, con tutte le difficoltà del caso». E dunque un passaggio da semplici orti a baracche abitate, proprio come avvenuto all’altezza dell’azienda Iveco dove il problema, nonostante gli sforzi dei privati, è tutt’ora irrisolto. «Gli abusivi - continua Zaccaro -, hanno persino una propria pozza di recupero dell’acqua piovana. Fanno praticamente quello che vogliono perché i controlli latitano».

Al Comune, il centro civico, ha già chiesto un maggior presidio dell’area. A tutela della flora e della fauna del luogo. Il laghetto è ridotto a una discarica e molti coltivatori lamentano una mancanza di sicurezza, soprattutto nelle ore serali. Tra prostitute, cani randagi e scaricatori abusivi. «Abbiamo fatto un sopralluogo e aperto un tavolo di lavoro con l’assessorato» conclude la Circoscrizione 6 che ora si aspetta una risposta concreta in termini di sicurezza.

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