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L'omicidio di Incisa Scapaccino

Oltre 30 coltellate per ammazzare Floriana. E il suo cucciolo l'aspetta e piange

Giallo sulle parole del compagno: «Non l'ho uccisa io: l'ho già trovata così»

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Floriana Floris e il cucciolo di pastore tedesco che aveva adottato da pochi giorni

Floriana Floris voleva a tutti i costi un pastore tedesco. Lo aveva cercato ovunque per portarlo nella casa di Incisa Scapaccino, paese di 2mila abitanti in provincia di Asti: «Ma dev’essere abituato a vivere con i gatti come il mio Eros» precisava sempre la 49enne di origine milanese, proprietaria anche di un micio di razza Sphynx (che si differenzia dalle altre per la totale assenza di peli). Alla fine aveva trovato quella cucciola, che le teneva compagnia mentre il compagno Paolo Riccone era via per lavoro. Ma ora la piccola Lilli piange disperata perché spera di tornare a casa. Non può sapere che la sua padrona è stata ammazzata con oltre 30 coltellate e che non andrà mai più a riprendere lei e il gatto.

L’autopsia di stamattina

Sulla morte della 49enne milanese sono ancora in corso le indagini dei carabinieri e della Procura di Alessandria (competente per territorio). L’ipotesi più accreditata è che il suo compagno di vita, il 57enne Paolo Riccone, l’abbia presa a coltellate fino ad ammazzarla. Poi ha provato a suicidarsi, senza riuscirci: «Non sono stato io» ha detto ai carabinieri.

Si è tagliato i polsi e ha buttato giù una manciata di pastiglie, quei farmaci antidepressivi che aveva iniziato a prendere dopo la morte della moglie e dei genitori. Infine ha aggiunto delle tazzine di candeggina, che gli hanno lesionato i tessuti della gola e dell’esofago. Eppure Paolo Riccone, il 57enne accusato di aver ucciso la compagna Floriana Floris, non è in pericolo di vita: dopo aver subito una lavanda gastrica, è ricoverato all’ospedale di Asti. E’ sotto sedativi, in una sorta di coma indotto. Quindi, ancora per qualche giorno, non potrà essere interrogato dai carabinieri e dal pubblico ministero Eleonora Guerra, che coordina le indagini.
Quando i medici lo sveglieranno dal coma, a partire da lunedì, dovrà spiegare se ci siano state altre aggressioni prima dell’omicidio. E chiarire il giallo sulle parole che ha pronunciato prima di essere portato in ospedale: «Non l’ho uccisa io: l’ho trovata già morta» ha detto Riccone quando i carabinieri sono entrati e hanno trovato la donna senza vita sul pavimento. Gli inquirenti svolgeranno altri sopralluoghi ma solo il presunto assassino potrà chiarire davvero cosa sia successo. Al momento viene piantonato ma non è né in stato di fermo né in arresto.

Ma la porta della casa di piazza XX Settembre era chiusa dall’interno e gli inquirenti sono convinti che sia stato lui a sferrare quegli 30 colpi, come emerso dall’autopsia effettuata ieri mattina dal medico legale Fabio Innocenzi. Le ferite sarebbero quasi tutte alla gola ma ci sarebbero lesioni anche alle mani: probabilmente la donna ha tentato di difendersi dalle coltellate.

La perizia ha fissato in mercoledì il momento esatto dell’omicidio: gli investigatori ritengono che Riccone abbia ucciso Floriana Floris e poi l’abbia vegliata almeno due giorni. E chissà quanto avrebbe continuato se la figlia della donna non si fosse preoccupata e avrebbe spinto carabinieri e vigili del fuoco ad entrare nell’alloggio di Incisa, trovando i due corpi stesi a terra: «Sentivo mia mamma ogni sera ma da martedì non rispondeva più» ha detto agli operatori del 112 Alice, 20enne che lavora a Bologna e che ieri è arrivata ad Asti per essere ascoltata dai carabinieri.

Il destino del cucciolo

Gli inquirenti stanno scavando nel passato della coppia per provare a dare una spiegazione, per quanto possibile, a questo delitto. Da pochi mesi erano andati a vivere a Incisa, dove la famiglia di Riccone era molto conosciuta.

Il papà, per tutti «Gino d’la Pergola», era il benzinaio del paese: è mancato all’inizio di maggio, poco tempo dopo la moglie. Tanto che sono ancora appesi i manifesti in suo ricordo.

Il figlio si era trasferito nella casa di famiglia insieme a Floriana Floris, disoccupata dopo anni come assicuratrice e agente di commercio nel Milanese.

Aveva seguito il compagno nel salto dalla città alla campagna ma aveva insistito per “allargare la famiglia”, aggiungendo la cucciola di pastore tedesco al micio di casa.

Eros, il gatto di Floriana Floris e Paolo Riccone

«Cane e gatto sono rimasti in stallo da noi fino a oggi pomeriggio, quando la figlia della signora è venuta a recuperarli - riporta Maria Grazia Cavallo a nome del canile di Nizza Monferrato - Stavano bene: si vede che il padrone ha dato loro da mangiare anche in questi giorni. La cucciola si chiama Lilli, ha 5 mesi e ha pianto tanto perché è stata sballottata e non è abituata a stare in un box».

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