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IN CANAVESE
24 Agosto 2023 - 17:45
È rimasta in coma per 4 anni. Quattro lunghi anni stesa in un letto, mantenuta in vita da medici e macchinari, mentre intorno al suo capezzale si alternavano speranze e lacrime dei suoi parenti. Poi, alla fine, si è arresa. Una lunga sofferenza, sua e dei suoi cari, dovuta a una banale puntura di insetto.
È la triste storia che arriva da San Benigno Canavese, in provincia di Torino, dove qualche giorno fa si sono celebrati i funerali di Mariuccia Zuin, morta lo scorso 18 agosto all’età di 89 anni, a quattro anni di distanza dall’incontro - che si è poi rivelato fatale - con un calabrone. Una fine accolta quasi come una liberazione, dopo 4 anni di sofferenza e di battaglia. Tutto è iniziato un maledetto giorno del 2019, quando Mariuccia è scesa nella sua cantina e qui si è imbattuta in un grosso calabrone. Forse spostando qualche oggetto ha “infastidito” l’insetto che sentendosi minacciato ha reagito pungendola. Un incidente come capita a tanti e che di solito si risolve solo con un po’ di paura e parecchio dolore ma non nel caso di Mariuccia. La donna, evidentemente, era allergica al veleno iniettatole dall’insetto e la reazione è stata violentissima. In pratica, da quel giorno, non si è mai ripresa e ha trascorso questi ultimi 4 anni della sua vita tra le macchine salvavita della Rsa Virgo Pontes a Moncrivello, in provincia di Vercelli, dove Mariuccia è rimasta in uno stato quasi vegetativo, riuscendo solo sporadicamente ad aprire e chiudere gli occhi.
Una lotta per la sopravvivenza, senza la possibilità di poter comunicare neanche con il marito, Giuseppe Vecchia, che da quel giorno è sempre stato al suo fianco, sperando in un miracolo che purtroppo non si è verificato. Una lotta che è terminata solo una settimana fa quando gli occhi di Mariuccia si sono chiusi ancora una volta, questa volta per non riaprirsi mai più.
I funerali si sono tenuti nella sua San Benigno lunedì, quando Mariuccia ha ricevuto l’ultimo saluto dei figli Silvia ed Eugenio, della nipote Martina, del fratello Luigi, dei figliocci Claudio e Roberta e di tutti gli altri parenti che si sono stretti attorno al marito.
Un caso raro, quello di Mariuccia, ma non così tanto come si potrebbe pensare. Ogni anno, in Italia, circa 5 milioni di persone vengono punte da insetti e di queste, dalle dieci alle venti perdono la vita per violente reazioni allergiche.
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