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PATRIMONIO UNESCO

Venduto il Palazzo Uffici Olivetti. Diventerà un polo di formazione?

Giovedì l’incontro tra gli acquirenti e l’amministrazione di Ivrea

palazzo uffici olivetti

Il Palazzo Uffici Olivetti

Massimo riserbo sull’operazione di acquisto di Palazzo Uffici in via Jervis ad Ivrea da parte di una Newco. La storica sede della Olivetti è stata ceduta dal Gruppo Prelios ad una cordata, ma sui dettagli ancora non trapela molto, se non che giovedì ci sarà il primo sopralluogo e incontro con gli inquilini e l’Amministrazione comunale eporediese

Segno che la vendita, comunque, è ormai certa anche se rimane un periodo affinché diventi definitiva in quanto ci potrebbero essere eventuali opposizioni legate al fatto che il palazzo è inserito nel Patrimonio Unesco Città Industriale del XX secolo. Una delle opposizioni potrebbe ad esempio arrivare dalla Sovrintendenza anche se al momento non risulta ci siano intenzioni in tal senso.

L’atto formale è avvenuto lo scorso 29 settembre. Tra le ipotesi paventate quella che il palazzo possa essere trasformato in un polo di formazione, una definizione troppo generica per fare utili speculazioni. L’edificio è stato realizzato su progetto degli architetti Annibale Fiocchi, Gian Antonio Bernasconi e Marcello Nizzoli nei primi anni ‘60, come sede di rappresentanza che ospitasse anche la presidenza della Società. La pianta dell’edificio è organizzata in tre corpi di fabbrica, inclinati di 120 gradi l’uno rispetto agli altri. Dopo la fase olivettiana negli edifici hanno trovato sede numerose realtà di servizi, oltre ad aziende e anche l’Agenzia delle Entrate. Ma in sostanza ha subito un lento declino soprattutto nell’occupazione dei suoi ampi spazi.

Negli ultimi anni sono stati diversi i progetti di recupero: da una parte la Ico-Valley, che mirava a trasformare gli stabili di via Jervis (oltre a Palazzo Uffici) in sedi per la formazione e lo sviluppo di nuove start up informatiche, e dall’altra la proposta della ex senatrice di Forza Italia Virginia Tiraboschi di utilizzarlo come sede del futuro ospedale di Ivrea (anche in questo caso sfumata in quanto è stato scelto il sito della ex Montefibre, sempre ad Ivrea). Sempre secondo indiscrezioni il Gruppo Prelios avrebbe ceduto due delle tre ali. Sulla Newco da tutte le fonti c’è riserbo, anche se si vocifera di fondi e aziende economicamente capienti. Giovedì, con l’incontro ufficiale, saranno svelate tutte le informazioni attualmente riservate.

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