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L'evento

Maxi restyling per l’ex caserma Beleno: ecco co-working, laboratori e un hub

Ci sono 3,9 milioni di euro a disposizione per la realizzazione di un auditorium e di un museo

Il progetto di recupero dell’ex caserma Beleno

Il progetto di recupero dell’ex caserma Beleno

Il progetto è di quelli decisamente ambiziosi. Con un obiettivo: riportare vita e cultura in un'area urbana precedentemente abbandonata. Si potrebbe definire così la riqualificazione dell’area dell’ex caserma Beleno di Venaria presente tra le vie Verdi, Trucchi e Sauro e dove attualmente è già presente la biblioteca civica “Tancredi Milone”.

L’idea avveniristica, che tutti ormai chiamano “hub culturale”, è stata presentata ieri mattina durante il convegno "Gli spazi culturali ibridi: città, persone, visioni e prospettive", presso l’aula magna del “Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale”, alla presenza di architetti, amministratori locali e del governatore della Regione, Alberto Cirio, oltre al presidente del consiglio regionale, Stefano Allasia e ai padroni di casa dell’Amministrazione di Venaria, con in testa il sindaco Fabio Giulivi, l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Di Bella, e l’assessore alla Cultura, Marta Santolin.

Ma cosa ci sarà all’interno di questo hub? Se tutti i fondi Pnrr verranno confermati, anche se da Palazzo Civico hanno fatto sapere di aver già pronto un “piano B” per mantenere tutto il progetto in essere, ci sarà spazio per il Museo interattivo della Storia della Città; l’archivio storico; la sala polivalente-teatro-auditorium; la sede della Fondazione Via Maestra e delle associazioni; spazi di aggregazione, smart work, co-working, sale prova e didattiche per la musica, laboratori teatrali e altro; una caffetteria; un hub per la mobilità sostenibile; un parco urbano attrezzato per lo sport e l'attività fisica all'aperto; un orto Sociale e giardino sensoriale e, in futuro, una nuova scuola Social Impact.

A oggi ci sono 3.9 milioni di euro a disposizione e che serviranno per la realizzazione di un auditorium, del museo e di altri spazi per la cultura. «Il Pnrr rappresenta una sfida impegnativa e grandiosa per noi amministratori. Impegnativa per i tempi ristretti dei tanti adempimenti necessari e per la scadenza ravvicinata del 2026, tenuto conto della famosa complessità burocratica che contraddistingue la realizzazione delle opere pubbliche nel nostro paese.

Ma anche entusiasmante, perché consentirà finalmente la realizzazione di importanti progetti di riqualificazione urbana che i territori attendevano da tempo. Il nuovo Hub della Cultura dovrà essere un contenitore innovativo di esperienze anche diverse tra loro, capace di fare aggregazione, cultura, socialità con progettualità costruire anche dal basso così da poter coinvolgere la stragrande maggioranza della nostra comunità cittadina», sottolineano Giulivi, Di Bella e Santolin.

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