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RIVALTA

«Un milione per comprare la cascina e abbandonarla»

Il Comune “scorda” Cascina Rifoglietto dopo averla acquistata nel 2008

cascina rifoglietto

Era stata acquistata dall’Amministrazione comunale, allora guidata dalla sindaca Amalia Neirotti, per essere trasformata in un presidio a salvaguardia della collina morenica e per realizzare un centro di educazione ambientale. Era il 2008 e il Comune di Rivalta esercitò il suo diritto di prelazione per entrare in possesso della Cascina Rifoglietto, come previsto dalla legge quando un bene vincolato - per esempio - dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, considerato di interesse storico e culturale, sta per essere venduto. «Da allora però nulla si è mosso» racconta il consigliere Massimiliano Rastelli (Fratelli d’Italia) che recentemente ha presentato un’interrogazione sul tema e richiesto un sopralluogo della Commissione Opere pubbliche.

Il punto secondo Rastelli è molto chiaro: «Cascina Rifoglietto rappresenta uno dei beni storici e naturalistici più significativi della storia di Rivalta e della collina morenica, ma da 15 anni versa in totale stato di abbandono e degrado, nonostante per il suo acquisto, promosso nel 2008 da alcuni degli stessi componenti della attuale giunta Muro e del consiglio comunale, sia stato speso 1 milione di euro». Nel 2018 la Cascina fu oggetto di un importante lavoro di messa in sicurezza e consolidamento dei solai e della struttura. Un intervento che era costato circa 50mila euro e aveva comportato la realizzazione di una strada di cantiere con materiali riciclati che aveva fatto discutere la popolazione. «Del progetto legato alla sua riqualificazione, seppur lodevole, non abbiamo più avuto notizie e, dopo aver speso soldi pubblici, la Cascina continua a essere inaccessibile e inutilizzata, inghiottita dalle piante, cade letteralmente a pezzi e in più occasioni è stato un rifugio abusivo per sbandati», conclude Rastelli. E al contempo rilancia: «È ora che il Comune si dia da fare per rientrare del milione speso e per il recupero funzionale della struttura , aprendo anche alla possibilità di collaborazione con privati, per esempio attività turistiche e di ristorazione. Insomma bisogna intervenire con urgenza per evitare crolli strutturali e altri decenni di abbandono».

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