Cerca

Il processo

Due morti nel palazzo esploso: sono arrivate le condanne

I montatori della cucina erano accusati di incendio e omicidio colposo plurimo

Due morti nel palazzo esploso: sono arrivate le condanne

L’esplosione di piazza Sabin 3 a Pinerolo ha un colpevole. Anzi, due: secondo i giudici di primo grado, è colpa dei montatori della cucina se l’appartamento di Maria Rosa Fiore e Dario Lisdero è stato distrutto. E se i due anziani sono morti poco più di due anni fa, il 29 ottobre 2021.
Così ha deciso poco fa la giudice Manuela Accurso Tagano, che ha condannato a due anni di carcere i due operai romeni, imputati per incendio e omicidio colposo plurimo. Ha stabilito anche la sospensione condizionale e la non menzione della condanna, con un risarcimento provvisionale di 15mila euro per ogni parte civile (8 delle 12 famiglie del condominio, tutte ancora fuori casa dopo due anni).

Fiore e Lisdero avevano comprato una nuova cucina per il loro appartamento al terzo e ultimo piano del palazzo di piazza Sabin. Il 28 ottobre 2021 erano stati piazzati i nuovi mobili e il giorno dopo era in programma la seconda tranche dei lavori di montaggio della cucina. Alle 7 e 40 di mattina, però, un boato fortissimo ha fatto crollare il terzo piano del palazzo. Pezzi di cemento e suppellettili sono schizzati a cento metri di distanza. La signora, 84 anni, è morta sul colpo. E qualche ora dopo è deceduto al Cto di Torino anche il marito, 74 anni. Altre quattro persone sono rimaste ferite.

E’ poi partita un’inchiesta per incendio e omicidio colposo plurimo. Nel registro degli indagati sono finiti i due operai romeni che avevano montato la cucina nella casa dei due anziani: la loro colpa starebbe nel fatto di non aver messo la valvola di sicurezza all’impianto a gas, in attesa del collegamento da parte di un idraulico.
Rinviati a giudizio, i due hanno scelto il rito abbreviato e lo hanno affrontato con la difesa dell’avvocato Luca Zanotto. Nell’udienza della scorsa settimana, il pubblico ministero Alessandro Aghemo aveva chiesto una condanna a quattro anni mentre Zanotto spingeva per l’assoluzione.

Alla fine, per quanto riguarda la pena, la sentenza del Tribunale si è “assestata” a metà strada. Ma ha stabilito un risarcimento inferiore a quanto sperato dalle 8 famiglie che hanno dovuto lasciare piazza Sabin 3: la loro legale, Selena Ricca, aveva chiesto un risarcimento complessivo di quasi 1 milione di euro complessivi. Invece la giudice si è fermata a 120mila euro.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.