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Il caso

Caccia ai posti letto per i malati di Covid. E la nuova Rsa viene "precettata" per i positivi

Gli ospedali fanno fatica a dimettere chi sta meglio ma non è guarito: così la Regione corre ai ripari

Caccia ai posti letto per i malati di Covid. E la nuova Rsa viene "precettata" per i positivi

E’ caccia ai posti letto per i malati di Covid. Perché, come succede a fasi alterne ormai da quattro anni, non ce ne sono abbastanza. Tanto che il sistema sanitario ha dovuto precettare una casa di riposo appena inaugurata e farla diventare una vera e propria “Rsa Covid”.

Per capire la situazione, bisogna fare un passo indietro e capire il quadro generale. Che è semplicemente quello previsto a inizio dicembre da Giovanni Di Perri, il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino: «In un mese vedremo il sovraffollamento degli ospedali e la carenza dei posti letto perché la somma algebrica fra i malati di Covid e i contagiati dall’influenza porterà a un aumento della pressione sul sistema sanitario, che era zoppo già prima della pandemia».

Il dottor Giovanni Di Perri

Detto fatto, ancora prima del previsto. D’altronde il picco dei pazienti è notizia di questi giorni, con attese di giorni prima di essere ammessi nei reparti e addirittura barelle che non si trovano più. Complice di questa situazione è anche la difficoltà di recuperare posti letto per chi si trova in ospedale ed è positivo al virus. Sono soprattutto anziani già ospitati nelle case di riposo che spesso, per fortuna, stanno meglio. Quindi possono essere dimessi e liberare posti nei reparti intasati: il problema è che non sempre hanno qualcuno che se ne possa prendere cura. Oppure le strutture non hanno gli spazi a disposizione per accogliere gli ospiti positivi e tenerli isolati dagli altri, col risultato che il sistema s’inceppa e va in tilt.


I medici e le Asl hanno lanciato un grido d’allarme ad Azienda Zero e al Dipartimento Malattie infettive della Regione (Dirmei), che sono corse ai ripari: dal 18 dicembre è stata precettata la Rsa “Le Ninfee” di San Gillio, inaugurata pochi giorni prima e contrattualizzata dalla Regione per diventare una struttura Covid. Lo stesso Di Perri ha firmato un documento che indica tutte le procedure operative insieme a Emilpaolo Manno, referente regionale per l’emergenza sanitaria, Gianluca Ghiselli, direttore sanitario di Azienda Zero, e Carmelo Zuppardi, referente regionale di Sereni Orizzonti, la società che gestisce Le Ninfee. In tutto si tratta di 46 posti letto, suddivisi fra le aziende sanitarie che ne hanno bisogno in mezzo Piemonte. Una boccata d’ossigeno per gli ospedali sempre più intasati, che sta dando un po’ di respiro. Ma non risolve i problemi.

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