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Il progetto
18 Gennaio 2024 - 15:29
Noah e Cecilia, i due Golden Retriever
Due Golden Retriever, per 11 pazienti e i loro familiari e per il personale del reparto, 24 anestesisti, 25 infermieri, 5 oss, 2 amministrativi: a partire da oggi, giovedì 18 gennaio, la Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli ha uno strumento in più per assicurare tutte le cure e l’assistenza necessarie ai degenti, la Pet Therapy.
Si chiama Ri-animali e vede impegnati “cani professionisti” nel reparto di Terapia Intensiva con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere di tutti coloro che abitano quello spazio, per necessità di salute o per lavoro.
Il progetto avrà durata di un anno, con un totale di 40 incontri, e prevede sedute di 45 minuti ciascuna, che si terranno una volta a settimana, con una pausa nei mesi estivi. I cani si avvicineranno ai pazienti sotto la guida di personale specializzato dell’Associazione Aslan, che cura il progetto insieme all’AslTo3, affiancato da medici ed infermieri del reparto, che sono stati appositamente formati. In collaborazione con Mauro Moretta, veterinario dell’AslTo3.
L'ambito di intervento, previsto dalle Linee Guida Nazionali in Iaa (Interventi assistiti con animali), riconosciute dal Ministero della Salute nel 2015, è quello dell’Educazione Assistita con Animali (Eaa): grazie alla mediazione del cane, si lavora sulle capacità di adattamento dei pazienti in degenza all’interno dell’istituzione ospedaliera, ma anche su familiari/caregiver e sui professionisti sanitari coinvolti.
I cani, Noah e Cecilia di 10 e 4 anni, come in ogni attività di Pet therapy ospedaliera sono sottoposti a periodici e accuratissimi controlli sulle loro condizioni di salute e sono seguiti da medici veterinari dell’associazione, a garanzia della sicurezza dei pazienti del reparto.
«Sono molto orgoglioso di questa esperienza - dichiara Alberto Cirio, presidente della Regione - che pone il Piemonte e l’Ospedale di Rivoli all’avanguardia in Italia nell’umanizzazione degli ospedali. Aprire anche i reparti più complessi per la cura dei malati, come ad esempio la terapia intensiva, alla pet therapy è davvero una sfida importante e un gesto di profonda attenzione nei confronti delle persone ricoverate, delle loro famiglie e del personale che con grande impegno lavora in questi reparti. La vicinanza e l’affetto degli animali, nei momenti di sofferenza, sono curativi e possono offrire sollievo anche nei momenti più difficili».
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