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CANAVESE
23 Febbraio 2024 - 22:01
Ponte Preti non sarà abbattuto
Ora c’è una data ma i tempi non sono di certo stretti. Infatti, ci vorranno ancora più di 20 mesi per l’apertura del cantiere per la costruzione del nuovo ponte sulla Statale 565 di Castellamonte nei pressi di Strambinello, che andrà a sostituire l’attuale infrastruttura, nota come “Ponte Preti”.
L’annuncio è arrivato da Città metropolitana al termine dell’incontro che il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, Jacopo Suppo, ha avuto con i sindaci dei Comuni interessati all’opera, nel corso del quale è stato spiegato che è stato terminato l’adeguamento dello studio di fattibilità tecnico-economica, sono stati acquisiti i necessari pareri favorevoli in sede di Conferenza dei servizi e assegnato l’appalto integrato, comprendente anche la progettazione esecutiva. Tutto per arrivare, appunto, a una data di inizio lavori: la fine del 2025.
L’incontro si è tenuto nel municipio di Castellamonte, per iniziativa del sindaco Pasquale Mazza, che è anche consigliere metropolitano delegato ai trasporti. Durante l’incontro è stato confermato che l’attuale ponte Preti non sarà demolito e continuerà a garantire l’accesso ad alcuni insediamenti abitativi nel territorio del Comune di Strambinello.
Un annuncio “storico” per il Canavese, dove si attende da anni una soluzione ai tanti problemi causati dall’attuale infrastruttura: «È chiaro che il ponte Preti, costruito oltre un secolo fa, non è più adeguato ai volumi di traffico attuali, non consentendo l’incrocio tra i mezzi pesanti, con i conseguenti intasamenti del traffico - ha sottolineato il vicesindaco Jacopo Suppo - La statale 565 è tornata nel 2021 di competenza dell’Anas, ma nel frattempo gli uffici tecnici del dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana hanno redatto uno studio di fattibilità tecnico-economica, che è stato messo a disposizione dell’Anas e del territorio canavesano, che ora deve essere adeguato alla nuova normativa sugli appalti pubblici e considerare l’impatto del rincaro dei materiali. Gestiremo la procedura di appalto integrato e, una volta realizzato, trasferiremo il ponte al demanio dell’Anas».
Un nuovo ponte, da solo, però non risolve tutti i problemi. «Rimane aperta la questione della riorganizzazione complessiva della viabilità di accesso ai due lati del ponte, realizzabile in una seconda fase a cura dell’Anas e secondo le esigenze segnalate dagli amministratori locali e dalla Città metropolitana - ha sottolineato Suppo - Per il nuovo ponte e la viabilità di accesso si stima una spesa complessiva di 34 milioni di euro. Ma, intanto, è importante far partire il primo lotto dei lavori, che è il più importante, perché riguarda la costruzione di un viadotto finalmente adeguato al traffico pesante».
«Una viabilità più moderna significa anche una migliore vita sociale e uno stimolo alle attività economiche - ha sottolineato il sindaco Pasquale Mazza - Il nuovo ponte, sulla cui carreggiata due Tir potranno incrociarsi senza problemi, consentirà al nostro territorio di attrarre nuove attività produttive, potendo offrire infrastrutture viarie all’altezza delle esigenze delle aziende».
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