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VAL DI SUSA

Sci, gli impianti sono un salasso e i Comuni chiedono aiuto alla Regione

Solo per tenere aperta la telecabina di Cesana il prossimo anno serviranno 1,7 milioni di euro

 Solo per tenere aperta la telecabina di Cesana il prossimo anno serviranno 1,7 milioni di euro

Solo per tenere aperta la telecabina di Cesana il prossimo anno serviranno 1,7 milioni di euro

La nevicata di domenica ha riportato entusiasmo sulle nostre montagne ma i sindaci dei comuni olimpici non dimenticano le difficoltà affrontate fino a pochi giorni fa e, soprattutto, quelle che arriveranno in futuro, a partire già dalla prossima stagione invernale quando dovranno fare - letteralmente - i conti con la manutenzione di impianti di risalita e di innevamento.

Per questo, c’è stato un incontro in Regione Piemonte tra i sindaci del comprensorio della Vialattea e il presidente Alberto Cirio, al quale i primi cittadini hanno illustrato le difficoltà per sostenere la loro “industria” turistica. Un esempio? «Il prossimo anno - spiega il sindaco di Sauze d’Oulx, Mauro Meneguzzi - dovremo procedere alla manutenzione della telecabina Cesana-Sansicario, realizzata per le Olimpiadi di Torino 2006. Solo per questo intervento servono 1,7 milioni di euro, una cifra impossibile da sostenere per i bilanci di Comuni piccoli come i nostri. E non dimentichiamo che sulla sicurezza non si scherza: senza manutenzione, gli impianti non possono aprire». C’è poi il problema dell’innevamento programmato: «Gli impianti sono stati trasferiti in proprietà ai Comuni ed all’Unione con la Legge 8 del 2013 - ricorda Meneguzi - e ogni anno investiamo per il loro funzionamento 827mila euro, ai quali si aggiungono 2,7 milioni della Regione. Sono cifre che non sono mai cambiate ma nel frattempo abbiamo registrato un’inflazione media al 26%, che in realtà per la corrente elettrica è anche maggiore. Il risultato è che oggi produciamo la metà della neve che producevamo dieci anni fa, per il semplice motivo che per farne di più, servirebbero più soldi».

Con il cambiamento climatico che si fa sentire sempre di più, il problema è reale. Per mantenere viva l’attrattività turistica, serve la neve artificiale. E per produrla servono soldi e investimenti: «Occorre ampliare i bacini di accumulo dell’acqua e realizzarne, ove necessario, di nuovi nonché evitare, come accade attualmente, di pompare l’acqua da valle (Oulx e Cesana) sino a quote di 2mila metri con conseguente altissimo costo di energia elettrica. Sarebbe assolutamente indispensabile poter captare le acque superficiali visto che poi, naturalmente, la neve sciogliendosi ritorna nelle falde acquifere. E ovviamente occorrerebbe uno sforzo dalla Regione, almeno per farci recuperare quel 26% perso con l’inflazione».

Dal governatore, in tal senso, sarebbe arrivata un’apertura: «Il presidente Cirio - conclude Meneguzzi - ha dato la sua massima disponibilità ad affrontare gradualmente e compatibilmente con le disponibilità di bilancio le problematiche segnalate, riconoscendo l’importanza dell’“industria della neve” e dei suoi positivi risvolti sul Pil regionale e sul fronte dell’occupazione».

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