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GLI IMPIANTI SCIISTICI
12 Marzo 2024 - 06:30
Impianti aperti fino a maggio a Prali
La felicità per una nevicata record che consentirà di chiudere la stagione in bellezza e il rimpianto perché è arrivata un po’ troppo tardi accomunano i gestori di piccoli e grandi impianti sciistici torinesi, divisi invece dai programmi - molto diversi - per le prossime settimane.
Partiamo, per una volta, dai “piccoli”. Fausto Sanmartino, amministratore delegato della Nuova 13 Laghi di Prali, si prepara a un finale di stagione insperato solo fino a pochi giorni fa: «Qui sono caduti oltre tre metri di neve e ora abbiamo aperto tutto. Prima dell’arrivo della perturbazione avevamo solo due piste aperte ed era stata una stagione davvero molto complicata». Ora l’intenzione è di recuperare, per quanto possibile, il tempo perso. Prali tra gli appassionati è nota anche per la propria “tradizione” di prolungare le aperture fino a primavera inoltrata e anche quest’anno non ci si vuole smentire: «Terremo aperto tutti i giorni fino a fine aprile - annuncia Sanmartino - e, se le temperature lo permetteranno, nei fine settimana anche a maggio».
Un entusiasmo condiviso anche dai “fratelli maggiori” della Vialattea, dove però si mette un freno alla possibilità di prolungare la stagione. «Siamo al lavoro per sistemare al meglio le piste e mettere in sicurezza tutte le aree, anche quelle più pericolose per la possibilità di valanghe causate da chi va fuori pista, come ad esempio il Vallone del Rio Nero - spiega il presidente, Giovanni Brasso -. Speriamo di aprire tutto mercoledì (domani ndr) o al più tardi il giorno dopo». La speranza è quella di recuperare, almeno in parte, quanto perso in precedenza: «Fino a ora avevamo circa il 5-6% in meno dello scorso anno, ora speriamo che i turisti arrivino numerosi». La chiusura però, almeno per adesso, resta fissata al 7 aprile: «Al momento i Comuni non ci hanno ancora chiesto nulla ma in ogni caso per prolungare - spiega Brasso - non basta la nostra volontà. Prima di tutto servono anche gli alberghi aperti e se non hanno raccolto le prenotazioni è molto complicato. E poi bisogna tenere conto che tenere aperta la Vialattea un giorno costa circa 100mila euro. Soldi che in qualche modo devono rientrare e non possono bastare le scuole sci o qualche turista per ripagare un investimento simile».
A Bardonecchia invece si sceglie l’attesa: «Al momento anche noi prevediamo di chiudere il 7 - spiega spiega Enrico Rossi, direttore della Colomion Spa che gestisce gli impianti di risalita - e valuteremo più avanti cosa fare nei giorni successivi: per ora non sono previsti prolungamenti ma dipende anche dal meteo. L’importante però - sottolinea - è che adesso la neve è fantastica, finalmente abbiamo potuto aprire tutto e i numeri delle prenotazioni delle settimane bianche per marzo sono già migliori di quelli dello scorso anno. Fino alla nevicata avevamo un calo di circa il 4% ma adesso speriamo proprio di recuperare».
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