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L'intervista

Il grido dell'ex campione a Sestriere: "Ora basta, fermiamo il declino". Cosa ha detto?

Il video su Facebook di Paolo De Chiesa, dalla pista di pattinaggio al Villaggio Olimpico "che cade a pezzi"

Il grido dell'ex campione a Sestriere: "Ora basta, ribelliamoci". Cosa ha detto?

Sestriere significa soprattutto bei ricordi e grandi emozioni per Paolo De Chiesa, ex della Valanga Azzurra, uno degli slalomisti più forti della sua generazione: dai primi passi sulla neve ai podi in Coppa del Mondo, «Ho gareggiato due sole volte a Sestriere, all’epoca si andava poco. E due volte sono andato sul podio: fantastico, tra la mia gente, a casa mia». E poi i trionfi di Alberto Tomba, il sogno olimpico. E adesso? Adesso «Degrado», che è il tema di una serie di videodenunce che Paolo De Chiesa, una grande carriera da giornalista e commentatore di sci, ha deciso di realizzare e condividere on line (potete vedere la prima nel video qui sopra).

Paolo, come mai questa decisione?
«Io ho cominciato qui, sono da diciotto anni presidente del Golf Club, ho vissuto delle autentiche epopee a Sestriere, ho vissuto qui troppi anni per non rimarcare questo declino. Prendiamo le Torri: è veramente avvilente vedere ridotto così un simbolo di Sestriere da sempre, con i muri scrostati, il parcheggio che è una distesa di fango, i cassonetti dell’immondizia in bella vista, maleodoranti. Come si fa a permettere che si riducano così? D’accordo, sono strutture private, ma un Comune non può lasciare che i privati non abbiano cura delle strutture».

La prima puntata è stata davanti alla pista di pattinaggio, ora chiusa e abbandonata.
«Questo è un primo esempio, ma ci saranno altri temi, la prossima puntata sarà una fotografia che ho scattato il 3 dicembre, con il piazzale vicino alle Torri pieno di rifiuti, una montagna di rifiuti. D’accordo, i turisti non c’erano ancora, ma i cittadini chi sono? Il declino è ovunque: prendiamo il Villaggio Olimpico, per esempio. Non si può guardare. Sta cadendo a pezzi. Ma era stanto difficile realizzare un villaggio olimpico decente? È stato realizzato con materiale carissimo e basta vedere come è ridotto oggi, a diciotto anni dalle Olimpiadi. Diciamolo: ma chi può desiderare di andarci? La verità è che tanto belle sono state le Olimpiadi di Torino 2006, quanto triste il post olimpico».

Una denuncia che è un atto d’amore per Sestriere, dunque.
«Io vorrei vedere un paese pulito e ordinato, invece ci sono luoghi dove trovo lattine abbandonate ovunque, persino siringhe. Come per l’immondizia: altrove, a Bormio, in Val d’Aosta, hanno delle casette di legno dove mettere i bidoni. Il fatto è che deve cambiare la mentalità. E questo si fa solo con il buon esempio, la tutela dei beni comuni: se tu mantieni il decoro, se dai l’esempio, poi quando arrivano maleducati o incivili li prendi per le orecchie e li allontani. Io vado avanti comunque, spero che si muova qualcosa. Intendiamoci: non sto facendo politica, di quella non mi importa. Io parlo di senso civico».

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