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L'offerta degli inglesi

Icon vuole Bardonecchia? Ecco cosa dicono in paese

"Grazie Colomion, ma se ci saranno nuovi investimenti sono i benvenuti"

Icon vuole Bardonecchia? Ecco cosa dicono in paese

Due settimane di neve, poi di nuovo sole, vento e alte temperature. Bardonecchia si ricolora di verde nel suo finale di stagione, e mentre i turisti abbandonano gli sci e indossano le scarpe da trekking, commercianti e scuole di sci sperano che le voci riguardanti l’acquisizione degli impianti da parte del gruppo inglese Icon risultino fondate. Se ne parla da qualche mese, ormai, anticipato a febbraio proprio da TorinoCronaca: il gruppo di private equity britannico, lo stesso che due anni fa rilevava la proprietà della Vialattea a Sestriere, avrebbe avanzato una importante proposta di acquisizione a Colomion, forse con l’obiettivo di creare un maxi-comprensorio unito da oltre 500 chilometri sull’asse Bardonecchia-Sestriere-Pragelato. Un’idea che piace ai bardonecchiesi, visti i potenziali investimenti che potrebbero essere in programma in un’area che ha sempre più bisogno di rinnovarsi.

«Siamo grati a Colomion per il grande impegno profuso, specie in una stagione difficile come questa, con poca neve già a metà gennaio - dice Erika, responsabile della scuola di sci B-Foxes di Campo Smith, - ma se all’orizzonte ci sono maggiori investimenti e una crescita del turismo, allora li accoglieremo a braccia aperte».

Gli anni passano, e il cambiamento climatico provoca disagi sempre più evidenti a chi lavora nel settore sciistico. La neve cade e ricopre le piste tra dicembre e inizio gennaio, e poi il nulla. Torna il sole, e gli sciatori più incalliti si spostano nelle località più elevate, mentre i turisti cercano attività alternative, che al momento Bardonecchia non propone con efficacia. «Inglesi o francesi non fa alcuna differenza - dicono Francesco e Maria, due residenti amanti degli sci - Bardonecchia è sempre stata una meta trafficata da centinaia di migliaia di turisti, e la speranza è che vengano fatti gli sforzi necessari per far sì che ciò non cambi».

Grazie a Colomion, dunque, ma se davvero ci fosse un’offerta da 22 milioni di euro alle porte, a cui potrebbero seguire nuovi investimenti per rinnovare l’offerta turistica, allora Bardonecchia dice sì. «Chiunque voglia investire sul territorio è il benvenuto - aggiunge Davide Ugetti, commerciante e responsabile della storica pasticceria Ugetti di via Medail - al momento il turismo è linea con gli anni passati, ma fronte neve il futuro non è troppo roseo. A oggi non ci sono certezze, ma quando la città sta bene siamo contenti tutti, quindi accoglieremmo di buon grado persone disposte a investire su questa realtà».

In silenzio stampa Icon e Colomion, che al momento preferiscono non commentare i rumors, così come l’amministrazione comunale, che però non nega l’entusiasmo dei cittadini. «Per noi queste sono solo voci, al momento non c’è alcuna certezza - dice il presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia, Giorgio Montabone - ci fa piacere che se ne parli, e che i rumors siano stati accolti con questo entusiasmo, ma non c’è nulla di ufficiale. Preferiamo concentrarci sul finale di stagione, che nonostante le basse temperature a valle sta vedendo grandi nevicate in alto, e il passaggio di tanti turisti inglesi. Per il resto ci sarà tempo».

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