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La sentenza
19 Aprile 2024 - 12:57
 
									Voleva scappare dalla casa di riposo in cui era ospitato ma è precipitato per colpa della corda di lenzuola che si era costruito e non ha retto al suo peso. Era il 27 gennaio 2021 e Sergio Calabresi, ex sindaco di Gravere, moriva in questo modo assurdo a 83 anni. E ora quattro fra direttore sanitario, dirigenti e proprietario della Rsa sono stati condannati per omicidio colposo: il giudice Andrea Natale ha inflitto una pena di quattro mesi mentre ha assolto il responsabile della cooperativa degli infermieri. Il giudice ha concesso la sospensione condizionale e le le attenuanti generiche, riducendo la pena rispetto alla richiesta del pubblico ministero Rossella Salvati (che voleva condanne a un anno). Nella sostanza, però, ha accolto l’impianto accusatorio.
Calabresi aveva indossato la fascia tricolore a Gravere fra il 2006 e il 2016. Poi era stato colpito dal morbo di Alzheimer ed era stato ricoverato alla casa di riposo San Giacomo di Susa, dov’è avvenuto il tragico incidente. 
Era passata da poco l’ora di pranzo quando Calabresi ha legato fra loro tre lenzuoli e ha cercato di calarsi dalla finestra del bagno al quarto piano. Un tentativo di “evasione” per tornare a casa, probabilmente: quando la corda ha ceduto, l’anziano è precipitato da quasi dieci metri e purtroppo ogni tentativo di soccorrerlo si è rivelato vano. I medici del 118 hanno provato a lungo a rianimarlo ma per lui non c’è stato nulla da fare.
Sono poi intervenuti i carabinieri della Compagnia di Susa che hanno accertato la dinamica e inviato la loro relazione in procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
La pm Salvati ha indagato a lungo, poi ha chiuso l’inchiesta accusando i vertici della casa di riposo di non aver vigilato a sufficienza sull’anziano e di non aver rinnovato il «vetusto» sistema di chiusura della finestra. Ovvero, un semplice chiodino con una catenella che Calabresi è riuscito ad aprire per calarsi e provare a scappare: «Un evento prevedibile ed evitabile», stando a quanto sostenuta dalla pm nella sua requisitoria in aula. 
 L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
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