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A Chieri
04 Maggio 2024 - 14:58
Prima le 10mila multe in due mesi, poi le polemiche rimbalzate in tutta Italia. E ora l’esposto a procura, Corte dei conti e Guardia di finanza: si arricchisce di un’altra puntata la diatriba dell’autovelox di Chieri.
In strada Fontaneto 131 c’è un impianto di rilevazione dal 2010. Dal 10 febbraio, però, il vecchio apparecchio è stato sostituito da uno più sofisticato e soprattutto “raddoppiato”: a differenza del precedente, inquadra e multa su entrambi i sensi di marcia, sia verso l'area industriale di Chieri sia in direzione di Santena e dell'ingresso della tangenziale. E’ per questo che, nel giro di tre mesi, il velox ha prodotto 10mila multe, di cui circa il 60% nella direzione che prima non era controllata. E qualcuno ne ha collezionate a decine prima di ricevere i primi verbali. Una situazione che ha dato il via a polemiche sui social, interrogazioni in Consiglio comunale, servizi televisivi sulle reti nazionali.
Ora si è attivata AltVelox, associazione che a livello nazionale si batte per la tutela degli automobilisti. E che ha presentato l’esposto contro il velox chierese: «Il 19 aprile un’ordinanza della Cassazione ha sancito che gli autovelox devono possedere l’omologazione e non la sola approvazione - sottolinea Gianantonio Sottile, presidente dell'associazione - Quello di Chieri non ha il previsto certificato rilasciato dal ministero delle imprese e non ha neppure la certificazione metrologica nazionale». Quindi potrebbe essere irregolare e i multati si “salverebbero”. Da qui la decisione di presentare l’esposto a carico del sindaco Alessandro Sicchiero, che non si preoccupa: «Può darsi che questo cavillo possa salvare chi ha superato il limite, cioè il 3% degli automobilisti totali. Se sarà così, ne prenderò atto. Per noi contano i numeri e il rispetto delle regole in una strada che è clamorosamente pericolosa. Sono basito da tutto questo clamore: credo che sia strumentale, soprattutto sotto elezioni».
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