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CHIERI
15 Maggio 2024 - 19:10
In un anno pulito un tombino su 5 e le strade ora diventano dei laghi
Le erbacce sbucano fuori dalle grate, polvere e fango le otturano. A Chieri, anche durante le piogge degli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata sull’asfalto in diversi punti della città per via dei tombini intasati.
Su più di 9.000 caditoie presenti in tutto il perimetro urbano, l’anno scorso ne sono state pulite solo 1.701: meno di una su cinque, secondo i conti della Smat (Società Metropolitana Acque Torino), che gestisce la loro manutenzione e le reti idriche.
Sono abbastanza per garantire un servizio efficiente? La questione è già stata più volte al centro delle polemiche. «Non bastano i numeri sui tombini puliti in un anno per confermare se sia adeguato o meno - è cauto l’assessore all’Ambiente Massimo Ceppi - Ci sono dei punti dove non basta una pulizia all’anno e altri in cui non risultano criticità e si può fare a meno dell’intervento». Dipende molto dalla posizione. Per esempio, se i tombini si trovano vicino a un giardino pubblico e anche al loro interno finiscono per crescere le erbacce, serve una pulizia più costante. Vale lo stesso se sono in un punto dove a volte si accumula dello sporco e della fanghiglia, che si può indurire tra le grate, compattandosi e diventando quasi impermeabile.
Spiega Paolo Romano, presidente di Smat: «I nostri tecnici operano in autonomia, grazie alle loro conoscenze tecniche e all’esperienza, ma anche in sinergia con gli uffici tecnici comunali». Sono questi ultimi, spesso, a ricevere le segnalazioni dei cittadini. «Il nostro personale lavora a questo servizio tutti i giorni, tra operazioni ordinarie e interventi straordinari, quando si rendono necessari». Ne fanno parte quelli che seguono le asfaltature delle strade, per rimettere in quota le caditoie rispetto al livello della carreggiata, minimizzando i rischi per i motociclisti, i ciclisti e i pedoni.
Anche nel 2022, Smat aveva pulito circa 1.700 caditoie in un anno.
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