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Studenti a lezione di ecologia dal premio Nobel

Questa mattina l’incontro con Terry Callaghan in occasione dell’inaugurazione de “Di Freisa in Freisa”

Studenti a lezione di ecologia dal premio Nobel

«Il buco nell’ozono si sta riducendo e, per fortuna, l’uva non risente dell’eccesso di raggi UV. Ma, in ogni caso, i cambiamenti climatici spaventano e preoccupano. Chi li nega, vada nell’Artico a farsi un’idea. In tanti punti dove esistevano i ghiacciai, oggi restano solo più rocce». La 14esima edizione di Di Freisa in Freisa, in programma a Chieri fino a domenica, si è aperta ieri con l’intervento di Terry Callaghan, premio Nobel per la pace (2007) e tra gli scienziati esperti di Artico più autorevoli. Ha dialogato con i ragazzi delle scuole sulla sostenibilità. «Un tema molto caro anche a noi viticoltori - dà il benvenuto Matteo Rossotto, presidente del Consorzio delle DOC Freisa - Tutti i giorni facciamo i conti con i cambiamenti climatici. Per fortuna, la freisa è un vitigno antico e rustico. Ha un patrimonio genetico importante e, grazie a questo, riesce ad adattarsi ai cambiamenti meglio di altri».

Considera Callaghan: «Molti governi fanno grandi promesse, ma pochi fatti concreti a beneficio del pianeta». Cosa ci riserverà il futuro? «Le persone sono tante, le risorse sempre di meno. Ragazzi (si rivolge agli studenti, ndr): voi dovete dare fiducia a una nuova generazione di politici, che agiscano davvero a favore del clima».

Domani e domenica, Di Freisa in Freisa continua con degustazioni, mercati, convegni e street-food nel centro storico di Chieri.

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