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Castellamonte
01 Giugno 2024 - 15:00
Negli ultimi mesi, le strade, i rii e le campagne di Castellamonte sono state teatro di un fenomeno preoccupante: l'abbandono indiscriminato di rifiuti. Il comune, deciso a contrastare questa inciviltà, ha intensificato le azioni contro gli "sporcaccioni". Dopo i due rinvii a giudizio per l'abbandono di ingombranti nei boschi di Muriaglio e l'incendio di rifiuti a Filia, sono stati identificati i responsabili dell'abbandono di rifiuti nel rio San Pietro e di fronte ai palazzi rossi di via San Bernardo.
Rifiuti nel rio San Pietro
La scorsa settimana, il nucleo di guardie ambientali italiane, in collaborazione con l'ispettore ambientale del comune e l'ufficio ambiente, ha effettuato una serie di sopralluoghi e indagini per risalire al responsabile degli abbandoni di rifiuti nel rio San Pietro. Grazie alla collaborazione degli operatori della Teknoservice, che hanno recuperato i rifiuti dall'acqua, è stato possibile lavorare su alcuni importanti indizi che hanno consentito di individuare il responsabile.
«Sulle aree intorno alla rotonda di via Caneva, è stato possibile identificare rifiuti di uguale tipologia rispetto a quelli finiti in acqua», comunica l'assessore all'ambiente Patrizia Addis, «sono stati recuperati documenti dall'acqua che confermerebbero l'origine dei rifiuti. In questo momento sono in corso indagini approfondite, che porteranno a una nuova denuncia in procura».
Qualcuno pensa bene di lasciare i propri rifiuti non riciclabili di ogni tipo, nel luogo in cui i condomini posizionano i mastelli dell'indifferenziata nei giorni previsti. La questione va vista seriamente, il timore dei condomini è quello di incorrere in sanzioni amministrative per aver posizionato rifiuti non conformi.
«La sinergia tra ispettore ambientale, guardie ambientali e la ditta Teknoservice che ci ha immediatamente segnalato l'abbandono ha consentito di avviare immediatamente le indagini e raccogliere gli indizi che hanno portato a identificare il responsabile dell'abbandono. Verrà fatta la segnalazione di reato in procura e si procederà per il ripristino dello stato dei luoghi e le sanzioni a carico di chi ha lasciato un tale disastro sulla strada», ha affermato il sindaco Pasquale Mazza. Ci sono tuttavia delle azioni concrete da compiere per disincentivare questi episodi: è consigliabile l'installazione di telecamere di videosorveglianza in corrispondenza delle aree adibite alla raccolta rifiuti per facilitare l'identificazione dei colpevoli. Un'altra misura che l'assemblea e l'amministratore possono intraprendere è quella di votare l'inserimento nel regolamento di ammende: disporre dunque delle multe per chi danneggia le parti condivise tramite l'abbandono di rifiuti in condominio.
Norme e sanzioni più severe
Il 10 ottobre 2023 è entrata in vigore la legge 137/2023, che stabilisce l'applicazione di un'ammenda penale, e non più di una sanzione amministrativa, nel caso di abbandono rifiuti compiuto da soggetti che non sono titolari di imprese o responsabili di enti. In base a quanto stabilito dalla nuova versione dell'articolo 255, comma 1 del dlgs 152/2006, novellata dall'articolo 6-ter del dl 105/2023 introdotto dalla legge di conversione 9 ottobre 2023, n. 137, chiunque compia abbandono di rifiuti è punito con ammenda da mille a 10mila euro. La pena è aumentata sino al doppio se l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi.
«Fino a qualche mese fa l'incivile beccato a scaricare ingombranti per strada rischiava 'solo' una sanzione amministrativa di poche centinaia di euro. Oggi invece, finalmente, la norma è cambiata: l'abbandono dei rifiuti è diventato un reato ed è punito con l'ammenda che va da mille a diecimila euro» commenta il sindaco.
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