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ELEZIONI
20 Giugno 2024 - 17:07
Ballottaggio a Pragelato, il faccia a faccia tra Marchisio e Berton
Tra i Comuni al ballottaggio domenica e lunedì c’è anche una sorpresa: Pragelato. Nel piccolo comune della Val Chisone infatti al primo turno si è registrato un pareggio perfetto tra i due candidati. Un caso rarissimo per il quale la legge prevede, appunto, il ricorso al ballottaggio.
Massimo Marchisio, al ballottaggio per la poltrona da sindaco a Pragelato contro Monica Berton. Si aspettava questo risultato?
«Francamente no, sono rimasto stupito perché è un fatto più unico che raro. Lo ritengo comunque un grande successo perché la nostra squadra in poco tempo è riuscita a mettere insieme e formalizzare un programma condiviso focalizzato su progresso e crescita. Siamo convinti di offrire ai pragelatesi un programma concreto e fattibile, mi stupisce che non ci abbiano dato più credito rispetto alla lista concorrente».
A Pragelato ha votato poco più del 66% degli aventi diritto, un’affluenza leggermente migliore rispetto alla media italiana ma comunque non alta. Cosa ne pensa?
«Mi auguro che in questa seconda tornata, siccome si sta proponendo il governo del paese per i prossimi 5 anni, i cittadini si rechino alle urne e che si esprimano con grande attenzione verso il futuro del paese. C’è stata forse rassegnazione, ma dobbiamo pensare a quello che succederà da qui a quindici anni».
Come sta affrontando questi giorni in attesa della seconda tornata?
«Con grande serenità e continuiamo a spiegare la nostra visione. Abbiamo deciso unanimemente di evitare polemiche. Chi avrà l’onere di governare dovrà trovare un modo di co-operare costruttivamente con l’opposizione».
Se dovesse essere eletto sindaco quali sono i primi tre obiettivi che si porrebbe per Pragelato?
«In primis essere presente sul territorio per capire lo stato di fatto e le priorità. Poi, insieme alla mia squadra, dar corso al nostro programma. Fra pochi mesi ci saranno le Universiadi e dobbiamo cogliere questa opportunità come una vetrina verso il mondo. Dovremo poi favorire la nascita di un ente in grado di gestire l’infrastruttura costituita dal Centro Federale delle Discipline nordiche insieme al Centro Olimpico del Fondo. Nel contempo lavorare alacremente per arrivare alla cantierizzazione del progetto di ristrutturazione delle due borgate di Joussaud e Laval».
A sfidare Massimo Marchisio sarà Monica Berton, già sindaca di Pragelato dal 2014 al 2019. Si aspettava questo risultato?
«Sicuramente è un risultato inaspettato che però restituisce dei dati. Vuol dire che la comunità è perfettamente divisa in due. Sono contenta che i cittadini abbiano avuto e abbiano ancora l’opportunità di scegliere tra due proposte diverse e di esprimere un voto sulla base di informazioni, di sensazioni percepite e di valori raccolti in questo mese e mezzo di campagna elettorale. È già un gran risultato di vitalità di un territorio che sa esprimere posizioni diverse».
A Pragelato ha votato poco più del 66% degli aventi diritto, un’affluenza leggermente migliore rispetto alla media italiana ma comunque non alta. Cosa ne pensa?
«Non sia un problema anzi, credo che la gente sia responsabile. È soprattutto nello spirito dei pragelatesi. Chi appartiene a questo territorio sa quanto sono fondamentali libertà e democrazia e quanto è importante ribadirle. L’autonomia è importante per la mia gente. Sono partita da lì per pianificare un governo».
Come sta affrontando questi giorni in attesa della seconda tornata?
«Con serenità, mi sono messa a disposizione del territorio. La mia esperienza da sindaco è stata importante, ho cercato di fare sintesi e di mettermi a disposizione. Credo che nel mio gruppo ci possa essere competenza di qualità, appartenenza al territorio, sviluppo e innovazione».
Se dovesse essere eletto sindaco quali sono i primi tre obiettivi che si porrebbe per Pragelato?
«Vorremmo partire dall’armonia con il territorio. Ci sono progetti che a brevissimo tempo chiederanno attenzione dell’amministrazione. Prima di tutto le Universiadi. Dobbiamo essere pronti, lo siamo stati in passato e sono certa che nel 2025 sarà lo stesso. Poi sono anche scelte importanti e strategiche per lo sviluppo del territorio, come il turismo esperienziale. Sto pensando ad esempio alle borgate di Joussaud e Laval. Un progetto di terzi che deve essere inteso come un’opportunità di ricaduta economica e integrato in un piano di sviluppo sostenibile che porta benessere alla collettività».
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