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Il velox di Chieri rende 4 volte più del previsto ma c’è l’incubo dei ricorsi

Il Comune ha alzato la previsione di incasso da 500mila euro e 2 milioni

Il velox di Chieri rende 4 volte più del previsto ma c’è l’incubo dei ricorsi

Il velox di Chieri rende 4 volte più del previsto ma c’è l’incubo dei ricorsi

A Chieri, dove da febbraio è attivo un nuovo autovelox in strada Fontaneto, il Comune rivede al rialzo le previsioni di incasso per i verbali per eccesso di velocità fino a dicembre: non più 520mila euro, come previsto inizialmente, ma quasi 2 milioni, su cui pende però la “spada di Damocle” dei possibili ricorsi al giudice di pace. La cifra emerge nella variazione di bilancio approvata a fine luglio.

Spiega il vicesindaco Roberto Quattrocolo, assessore al bilancio: «La previsione di inizio anno era basata sullo storico del vecchio autovelox (che multava in un solo senso di marcia; il nuovo, che in due mesi ha registrato quasi 10.000 sanzioni, registra i veicoli in entrambe le direzioni, ndr). Adesso l’abbiamo rivista a rialzo, ma non significa che abbiamo già incassato quasi 2 milioni né che li incasseremo». Non tutti pagano le sanzioni. C’è chi finge di non averle mai ricevute o fa ricorso dal giudice di pace per provare a fare annullare i verbali.

Soprattutto questo secondo scenario, nel caso di strada Fontaneto, è un’incognita difficile da quantificare. Qualche settimana fa, infatti, è arrivato il primo responso del giudice di pace, che ha annullato 4 verbali. La chiave del verdetto è una recente sentenza della Corte di Cassazione, citata nel verdetto. «I procedimenti di approvazione e omologazione sono distinti tra loro – recita la sentenza – Solo le apparecchiature omologate sono fonti di prova per determinare l’osservanza dei limiti di velocità. Il mezzo di rilevamento elettronico deve essere sottoposto a tale procedura».

Anche alla luce della sentenza, in città, c’è chi continua a invitare il sindaco Alessandro Sicchiero a spegnere l’autovelox. «Lui e alcuni dipendenti del Comune, se non viene spento, rischiano di essere denunciati» reclama Rachele Sacco, ex consigliera comunale e presidente del Comitato sicurezza e viabilità di Chieri. Per ora, il dispositivo resta acceso: «Abbiamo chiesto in più di un’occasione al comandante dei vigili consigli su come muoverci – ripercorre il sindaco – Per ora, la scelta è di lasciarlo acceso, come stanno facendo molti Comuni in situazioni simili alla nostra».

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