Lo sfottò di Povia al sindaco: «Credi alle fake news, così diventi Trollardo»

«Faccio tanti concerti, voglio cantare e sono orientato da tempo sulla musica e sulle canzoni, ma soffro per il fatto di passare per ciò che non sono o per quello che non ho detto. Tolardo è vittima delle fake news». Prosegue la querelle social tra Povia e il primo cittadino di Nichelino.

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Ieri il cantante milanese, spesso salito alla ribalta per le sue opinioni controverse su temi come omofobia e vaccini, ha voluto rispondere al video in cui Tolardo motivava la volontà di escluderlo dalla festa patronale in cui avrebbe dovuto cantare 3 brani e partecipare come giurato alla serata dedicata ai talenti locali. Contratto rescisso dal sindaco che aveva spiegato come le posizioni del cantante fossero troppo lontane dai valori incarnati dalla sua comunità, citando anche alcuni commenti apparsi nel 2012 sul profilo dell’artista in cui si leggeva: «Se siete nati così non è colpa mia, prendetevela con i vostri genitori. Però se vi serve una mano posso darvi una supposta di Eterox». E, ancora, sulla canzone “Luca era Gay” «che parla di guarigione dall’omosessualità. Un concetto lontano dalla medicina e dalla scienza».

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Il cantante “cacciato” dalla festa patronale per le sue idee

Povia risponde: «Sono a favore dei diritti e della libertà come valore assoluto per tutti, compresi i gay». Sulle posizioni novax: «Ho fatto mille vaccini nella vita, non è che se non ne faccio uno perché ho paura allora sono no vax». Poi lancia un’offerta di pace: «Quelle frasi che ha letto furono fatte da un profilo troll che avevo denunciato. Si faccia consigliare meglio, è stata vittima di trollaggio social, se non sta attento la gente comincerà a chiamarla Trollardo. Mi inviti il 20 settembre e vedrà che sono a posto. Esprimo le mie idee con la musica anche se non sono uguali alle sue».

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