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NICHELINO

Una 15enne beve vodka e collassa in strada, chiuso il minimarket che le ha venduta la bottiglia

La giovane è stata portata in ospedale, con lei c'era un'amica sua coetanea

Una 15enne beve vodka e collassa in strada, chiuso il minimarket che le ha venduta la bottiglia

Una 15enne beve vodka e collassa in strada, chiuso il minimarket che le ha venduta la bottiglia

Ci sono due ragazzine vicino al ponte Unità d'Italia di Nichelino. Una è collassata a terra. L'amica cerca disperatamente di farla riprendere, ma non ci riesce. Sono da sole in strada, hanno solo 15 anni. Probabilmente una delle due ha bevuto troppo e l'amica non sa come prestarle aiuto. Chiama l'ambulanza. A toglierle dai guai ci pensano gli agenti della polizia municipale e gli infermieri del 118. Arrivano sul posto, si rendono conto di quanto sta accadendo, e trasportano la giovanissima al Santa Croce di Moncalieri dove riceverà le cure del caso prima di essere riaffidata ai genitori.

Fortunatamente per la 15enne di Nichelino quella notte brava di fine luglio non ha avuto gravi conseguenze sulla sua salute. Eppure l'episodio mette in risalto quanto tra i giovanissimi si stia diffondendo, e pericolosamente, la cultura del bere per sballarsi. E spesso quell'alcol a poco prezzo, viene acquistato in negozi aperti 24 ore su 24, dove non è difficile che i gestori chiudano un occhio davanti all'evidente minore età dei loro clienti. Alcol dunque, venduto illegalmente. Proprio come a Nichelino dove gli agenti della municipale, guidata dal comandante Giustino Goduti, dopo lunghe e complesse indagini supportate dalla raccolta di testimonianze e dall'acquisizione delle immagini di videosorveglianza, ha individuato, sanzionato e segnalato allo sportello delle attività produttive il minimarket che aveva ceduto la bottiglia di vodka alle minorenni. Un'attività, spiegano dal comando, ubicata lungo via Torino, poco distante dal palazzo comunale e gestita da extracomunitari, che già nei mesi scorsi era finita agli onori della cronaca per aver venduto alcolici a minori. Motivo, quest'ultimo, per il quale i proprietari erano già stati sanzionati due volte e che era valso anche la sospensione dell'attività. All'epoca erano intervenuti anche i carabinieri e il Comune aveva aveva formalizzato un'ordinanza di chiusura cercando anche altri elementi contro l'attività, così da inasprire il più possibile il provvedimento. Ora la storia si ripete, ma la speranza è che l'aumentare dei controlli dia un taglio al fenomeno della vendita illegale di alcol salvando i giovani da potenziali situazioni di pericolo. 

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