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Trafitta e uccisa da un pesce, venerdì l’ultimo addio a Giulia

Il commosso ricordo di chi aveva conosciuto la surfista 36enne morta la scorsa settimana

Trafitta e uccisa da un pesce, venerdì l’ultimo addio a Giulia

Venaria si appresta a dare l’ultimo saluto a Giulia Manfrini, la 36enne influencer, amante del surf e dello snowboard, avvenuta lo scorso venerdì nei mari dell'Oceano Indiano, nelle isole Mentawai, trafitta e uccisa da un pesce “aguglia imperiale” (e non un pesce spada come erroneamente trapelato in un primo momento).

I funerali verranno celebrati venerdì alle 15.15, nella chiesa di Santa Maria, in piazza dell’Annunziata, nel cuore del centro storico della Reale.

«Non è giusto, il destino è veramente beffardo». «Aveva una vita davanti, perchè?». Questi le frasi e le domande dei venariesi, al mercato come nei bar. Perché nessuno riesce a concepire come Giulia non ci sia più: era molto conosciuta nella Reale visto che la mamma è la dottoressa Chiara Pittarello, medico di base in pensione da pochi anni. Mentre la nonna era Carla Re, storica presidente del Coro Lirico Giacomo Puccini di Venaria. In questi giorni, in tanti hanno voluto ricordare Giulia, laureata in Giurisprudenza per seguire le orme del padre Giorgio, noto avvocato civilista, per poi andare a vivere in Portogallo. E, nel mezzo, le avventure in Australia e in Spagna, dove aveva scoperto il surf. Mentre al Sestriere era diventata istruttrice di snowboard.

«Ricordo bene la tua nonna Carla che ti adorava e che ogni giorno parlava di te, dei tuoi viaggi, dei tuoi successi raggiunti da sola per coronare i tuoi sogni, e non posso dimenticare quando nel marzo del 2018 la nonna ci presentò», la ricorda con affetto l’ex assessore alla Cultura, Antonella D’Afflitto. Addolorata anche il consigliere Barbara Virga: «Ho conosciuto Giulia ed ero affezionata alla sua amata nonna Carla Re, che mi parlava sempre della sua nipotina quando era piccola. Il destino ci ha fatte poi incontrare in palestra quando Giulia coltivava il suo sogno». E, ancora, il ricordo di un collega, il venariese Federico Mecca, che per anni l’ha intervistata «raccontando le sue imprese sportive invernali, comprese le Universiadi. Una ragazza dolce, sempre molto disponibile e che amava lo snowboard. Era sempre raggiante quando raccontava le sue gare, le sue vittorie e i suoi piazzamenti». Giulia lascia la mamma Chiara, il papà Giorgio, Max e James. Dopo il funerale, poi, il viaggio verso il Tempio Hysteron di Piscina per il rito della cremazione.

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