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03 Dicembre 2024 - 18:41
L'incontro di ieri sera. Nei riquadri, da sinistra, Sergio Gaiotti e Alessandro Sicchiero
Sindaci, consiglieri e assessori. Esponenti di associazioni e cittadini. Presente anche il comitato No-tangest No-gronda. Si sono tutti riuniti nella sera di ieri, lunedì 2 dicembre, nell’Auditorium Leo Chiosso di Chieri, per affrontare in un incontro pubblico le varie tematiche riguardanti la calda questione della Gronda Est.
Con parole dure si è espresso in merito Sergio Gaiotti, sindaco di Montaldo Torinese. In un comunicato stampa, ha definito questi incontri «una riunione alibi per poi dire che si sono fatte le consultazioni», in quanto ad essere oggetto di discussione non sarebbe un progetto preliminare. E ancora, «le linee guida per una corretta gestione democratica sono altre. L’aver agito in questo modo è una picconata alla nostra già debole democrazia partecipativa».
Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri, non replica direttamente alle dichiarazioni di cui sopra. In apertura dell’incontro di ieri, sottolinea però la finalità dei due appuntamenti del 2 e 3 dicembre e il metodo di lavoro adottato fino a qui. Gli incontri tengono fede alla promessa di condivisione della situazione e sono quindi «volti ad aggiornare sull’avanzamento dello studio di fattibilità che, in questi mesi abbiamo provato a costruire insieme», attraverso riunioni e incontri tra amministratori. In un percorso che è frutto della richiesta dei sindaci dei Comuni interessati di esser coinvolti e poter interloquire portando le proprie evidenze - attraverso Città Metropolitana come mediatore e portavoce. «Questo approccio ha portato all’identificazione di un punto di partenza comune», la contrarietà alla realizzazione di una effettiva strada tangenziale. «E questo è già un successo». Ogni comune sarebbe potuto andare per conto proprio, ma senza confronto e la volontà di superare i propri individualismi, si sarebbe corso il rischio di non esprimere in modo forte la voce del territorio. L’idea è quella che l’intervento comporti un impatto il più possibile limitato per il contesto della collina e che sfrutti al massimo il sistema viario esistente.
Presente all’incontro anche l’ingegner Debernardi di Meta - studio al quale è stato affidato l’incarico per lo studio di fattibilità - che ha illustrato le fasi che hanno condotto al piano attuale della Gronda Est. Dall’analisi dei flussi del traffico e del contesto dell'intervento, alle linee guida del PUMS e ai sopralluoghi. Alla valutazione di diverse ipotesi tipologiche e di tracciato. Non si tratta di una soluzione progettuale definita, ma di un disegno che può ancora subire modificazioni. Bisognerà capire i costi e chi li sopporterà. Oltre che definire i progetti in cui l’opera sarà spezzata e valutare quelli di prioritaria realizzazione.
Si è poi lasciato spazio agli interventi dei presenti. Tra dubbi sui numeri del traffico, perplessità sui costi dell’opera e sulla mancanza di potenziamenti al trasporto pubblico. Tra le considerazioni emerse, l'anacronismo di una scelta che privilegia il trasporto privato su gomma. Fridays for Future ha fatto riferimento ad un necessario cambio di prospettiva verso alternative ecologiche, che non considerino una "mega strada" come unica soluzione alla mobilità. Un’altra voce sottolinea il carattere di non indispensabilità dell’opera e il fatto che le valutazioni in merito debbano andare ben oltre una questione di mobilità. È poi anche emersa la volontà dei cittadini di essere direttamente coinvolti nel percorso decisionale di un progetto che li riguarderà da vicino.
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