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L’ultima frontiera dei vandali: ora se la prendono con i morti

Anche i manifesti funebri finiscono nel mirino dei teppisti

L’ultima frontiera dei vandali: ora se la prendono con i morti

La nuova “frontiera” dei vandali in provincia di Torino? I manifesti funebri.

Sembra incredibile ma i teppisti adesso a quanto pare non hanno più rispetto neanche dei morti e del dolore dei loro parenti e amici. Infatti, dopo gli arredi pubblici, le automobili, i muri delle case, adesso nel mirino finiscono addirittura i manifesti che annunciano la scomparsa di una persona e comunicano data e luogo delle esequie per chi vuole portare un ultimo saluto.
Due episodi in poche ore, il più grave dei quali si è verificato a Pinerolo, dove nel mirino è finito il manifesto di Nicolino Polia, ex vigile urbano 77enne mancato nei giorni scorsi. Qualcuno si è armato di pennarello e ha pensato bene di scrivere, di fianco al suo nome, che “Doveva crepare prima come tutti i vigili”. In un altro manifesto, la stessa mano ha scritto “Troppo tardi”.

Un episodio che ricorda quello accaduto nei giorni scorsi, a Carignano, dove sono stati asportati dalle bacheche funebri i manifesti con la foto e la data del funerale della signora Valeria Gennero in Casonato. A dare notizia del gesto contro sua madre da parte di ignoti, la figlia della signora Gennero, Samantha, che ha pubblicato uno sfogo sui social: «In un momento già di profondo dolore, mi trovo a dover affrontare un’ingiustizia che aggiunge ulteriore peso al mio cuore: i manifesti con la foto di mia mamma sono stati rubati o strappati dalla maggior parte delle bacheche di Carignano». Qualcuno ha provato a suggerire che i manifesti potevano essere stati tolti dopo essere trascorso un po’ di tempo, ma Samantha ha fatto notare che sono presenti manifesti molto più datati e il gesto sembra proprio un accanimento nei confronti della propria madre. Un’amara scoperta, quella della figlia della signora Gennero, che, agli autori del gesto ha voluto dire: «Rubare i manifesti non è solo un atto di profanazione vile e meschino, ma una mancanza di rispetto verso una vita che si è spenta e verso il dolore di una famiglia che sta cercando di elaborare la sua perdita».

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