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Ambiente
11 Febbraio 2025 - 16:15
Nel Parco Naturale del Monte San Giorgio a Piossasco, gestito dalla Città Metropolitana di Torino, si è verificata una nuova invasione di processionaria del pino. Questo parassita, noto per i suoi bruchi dai peli urticanti, rappresenta una minaccia non solo per la vegetazione, ma anche per la salute delle persone e degli animali.
La processionaria del pino è un parassita che si nutre degli aghi delle conifere, causando danni significativi agli alberi. La sua infestazione massiva può compromettere la fotosintesi, indebolendo le piante e rendendole vulnerabili a malattie e nei casi più gravi procurandone la morte. Ma l'allarme dei guardiaparco è rivolto anche alla salute dei visitatori del Parco. I peli urticanti delle larve contengono infatti una sostanza tossica, la thaumetopoina, che può provocare irritazioni cutanee, problemi respiratori e disturbi agli occhi negli esseri umani. Gli animali, in particolare i cani, sono particolarmente vulnerabili, rischiando gravi danni alla bocca e alla gola, fino alla necrosi tissutale.
Foto delle trappole meccaniche a collare, utilizzate per contrastare le invasioni di processionarie.
La sua invasione proprio nel Parco Naturale del Monte San Giorgio è legata a diversi fattori ambientali e climatici che favoriscono la proliferazione di questo insetto. Primo fra tutti l'elevata presenza di pini, abbondanti nel parco, i cui aghi costituiscono il principale alimento delle larve. Ulteriore causa è sicuramente l'aumento delle temperature che hanno ridotto la naturale mortalità delle larve in inverno.
Per contrastare l'infestazione sono state installate delle trappole, posizionate attorno al tronco dell'albero infestato, che sfruttano il comportamento delle larve solite scendere lungo il tronco per andare a interrarsi per diventare crisalidi. Quando le larve scendono vengono intrappolate in un sacco e avvolte da una sostanza fibrosa o collosa che ne impedisce la risalita.
La scelta di utilizzare trappole anziché pesticidi riflette un approccio sostenibile e rispettoso dell'ambiente, per preservare la biodiversità del parco e garantire la sicurezza dei suoi ecosistemi.
Le autorità del parco raccomandano agli escursionisti di non toccare i collari e i serbatoi installati sui tronchi degli alberi e di evitare di sostare vicino alle piante infestate, specialmente nelle giornate ventose.
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