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Intesa Sanpaolo chiude 33 sportelli in Piemonte. Attivato un tavolo in Regione

Si cerca di mitigare la ricaduta negativa sul territorio a causa della desertificazione bancaria

Intesa Sanpaolo chiude 33 sportelli in Piemonte. Attivato un tavolo in Regione

Intesa Sanpaolo chiude 33 sportelli in Piemonte. Attivato un tavolo in Regione

Un tavolo tra Regione e Intesa Sanpaolo per garantire i servizi bancari di prossimità nelle aree montane e nei piccoli comuni e per contrastare il fenomeno della desertificazione bancaria.

È questo l’obiettivo dell’assessore regionale allo Sviluppo e Promozione della Montagna, Marco Gallo, che ha ricevuto i referenti della banca dopo l’annuncio della prossima chiusura di 33 sportelli bancari in Piemonte.

I 33 sportelli dovrebbero chiudere tra giugno e ottobre. Tuttavia, l’istituto ha sottolineato l’impegno nel garantire servizi alternativi tra cui la banca di prossimità, che prevede la fornitura di servizi di base negli esercizi commerciali dei piccoli comuni, come edicole, tabaccai e bar. Inoltre, ci saranno consulenti finanziari “a domicilio” sul territorio per un contatto diretto con la clientela.

Durante l’incontro è stata valutata l’efficacia delle soluzioni alternative già messe in campo da Intesa Sanpaolo, come Mooney, un servizio di banca “diffusa” che consente di effettuare operazioni presso esercizi commerciali convenzionati. Su questo punto, l’assessore ha chiesto una mappatura dettagliata dei punti attivi in Piemonte e una verifica della possibilità di estendere il servizio a nuove aree. Il servizio è già attivo e sul sito internet mooney.it è consultabile un elenco di esercizi commerciali già operativi.

«Vogliamo trovare soluzioni praticabili per garantire l’accesso ai servizi essenziali ai cittadini, sia nelle zone montane sia in pianura - ha dichiarato l’assessore Gallo -. Ringrazio Intesa Sanpaolo per la disponibilità e per il confronto costruttivo, utile a comprendere le prospettive future e le possibili alternative per i territori interessati. Abbiamo già avviato un dialogo con l’Abi per affrontare le difficoltà di accesso ai servizi bancari in molte aree del Piemonte, dove il problema non riguarda solo le filiali ma anche altri servizi essenziali, come farmacie e telefonia - conclude Gallo -. In questo caso, stiamo dialogando con un Istituto che ha una presenza storica e capillare sul territorio, ed è quindi fondamentale lavorare insieme per mitigare gli effetti delle chiusure».

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