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STORIA & MEMORIA
10 Aprile 2025 - 18:45
I fratelli Mattei (fonte: locandina dell'incontro)
Uno era un bambino, l’altro un militante politico. Entrambi morirono nel sonno, inghiottiti dalle fiamme appiccate da chi voleva "colpire il fascismo" e finì per spezzare due vite. Cinquantuno anni dopo il rogo di Primavalle, quella tragedia continua a chiedere memoria, rispetto, verità.
Anche quest’anno, a Rivoli, l’associazione culturale L’Obelisco invita a ricordare Stefano e Virgilio Mattei, uccisi il 16 aprile 1973 da esponenti di Potere Operaio. Una commemorazione pubblica, aperta a tutti, che si terrà martedì 16 aprile alle 18.30 nei giardini a loro intitolati (via Nizza angolo via Meotto), per non dimenticare il prezzo pagato da chi ha osato credere in un’idea diversa.
Avevano otto e ventidue anni, Stefano e Virgilio Mattei. Morirono in uno degli attentati più oscuri degli anni di piombo, un incendio doloso attribuito a militanti di Potere Operaio. «Stefano e Virgilio furono bruciati vivi. Il più piccolo dei due non aveva alcuna colpa, se non quella di essere figlio di Mario Mattei, segretario della sezione del Movimento Sociale Italiano» ha ricordato Federico Depetris, presidente dell’associazione L’Obelisco e consigliere comunale della Città di Rivoli.
In quei giardini intitolati proprio ai fratelli Mattei, la cerimonia di quest’anno assume un valore ancora più denso: a cinquant’anni dalla morte di Sergio Ramelli, verrà ricordato anche lo studente diciottenne del Fronte della Gioventù, massacrato nel 1975 a colpi di chiave inglese sotto casa, a Milano. «Ricorderemo anche lui – ha spiegato Depetris – e tutte le vittime delle violenze politiche, in particolare quelle commesse in nome dell’antifascismo militante».
Non si tratta solo di un evento commemorativo, ma di un’occasione per riflettere sul valore della libertà, sul diritto a esprimere le proprie idee senza dover temere per la propria vita. È un momento di raccoglimento che, pur parlando di passato, invita a guardare al presente con consapevolezza, soprattutto per le nuove generazioni.
Anche quest’anno la commemorazione ha ottenuto il patrocinio ufficiale della Città di Rivoli. “Ringrazio l’Amministrazione comunale per la sensibilità e l’attenzione che continua a dimostrare verso questa iniziativa” ha concluso Depetris. Il 16 aprile non sarà solo una data da segnare sul calendario, ma un invito a non voltare lo sguardo. Perché la memoria, quando è condivisa, può diventare argine contro ogni forma di odio.
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