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Sanità
03 Maggio 2025 - 17:30
Cosa significa vivere in una zona marginale, dove i servizi essenziali sembrano un miraggio? Per molti abitanti delle valli piemontesi, la risposta è una realtà quotidiana fatta di viaggi interminabili per raggiungere un medico. Tuttavia, una nuova speranza si profila all'orizzonte grazie all'approvazione di una mozione che promette di riportare il Servizio di Continuità Assistenziale, meglio conosciuto come ex Guardia Medica.
Il Consiglio Regionale del Piemonte ha recentemente approvato una mozione che prevede l'estensione sperimentale del Servizio di Continuità Assistenziale nei comuni situati in zone marginali, dove l'assenza di un medico di medicina generale è una costante. Questa iniziativa, fortemente voluta dal consigliere regionale Mauro Fava e sostenuta dal gruppo di Forza Italia, rappresenta un tentativo concreto di affrontare la carenza cronica di medici di famiglia nelle aree più isolate del territorio.
Mauro Fava ha sottolineato come la Regione Piemonte stia compiendo sforzi significativi per colmare il vuoto lasciato dalla mancanza di medici di medicina generale. Tuttavia, il problema non è di facile risoluzione, e le zone marginali, in particolare i comuni montani, ne soffrono maggiormente. Sono proprio i cittadini che vivono in quelle aree, e che in maggioranza sono anziani, a essere costretti a percorrere anche più di una ventina di chilometri ogni volta che hanno necessità di cure.
La mozione approvata dal Consiglio Regionale non è solo un atto politico, ma un vero e proprio ponte verso la parità di accesso ai servizi pubblici essenziali. L'obiettivo è chiaro: assicurare ai residenti un adeguato livello di qualità della vita, garantendo loro lo stesso accesso ai servizi di cui godono gli abitanti delle zone di pianura.
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