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Le nuove infrastrutture

La nuova pista ciclabile tra Mappano e Torino: un'opportunità tra entusiasmo, che solleva diverse critiche

Un progetto di mobilità sostenibile tra Mappano e Torino solleva interrogativi sulla sicurezza e gestione dei lavori

La nuova pista ciclabile tra Mappano e Torino: un'opportunità tra entusiasmo, che solleva diverse critiche

Nel cuore del Piemonte, tra le strade che collegano Mappano a Torino, si snoda una nuova arteria di mobilità sostenibile: una pista ciclabile che promette di migliorare il modo di spostarsi dei cittadini. Questo progetto, nato dalla collaborazione tra il Comune di Mappano e la Città Metropolitana, si propone come un modello di trasporto ecologico e sicuro, ma non senza sollevare alcune perplessità.



L'idea di un collegamento ciclabile tra Mappano e Torino è stata concepita come una risposta concreta alle esigenze di chi già utilizza mezzi alternativi per la mobilità quotidiana, ma anche per chi desidera fare turismo o attività ricreative. Massimo Tornabene, Assessore ai lavori pubblici di Mappano, ha sottolineato l'importanza di questo progetto, che non solo facilita l'accesso ai mezzi di trasporto ecologici, ma promuove anche il commercio di prossimità, consentendo ai mappanesi di raggiungere con maggiore sicurezza le attività commerciali locali. Il progetto rientra nel “Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità attiva e sostenibile”, promosso dalla Regione Piemonte. Un'iniziativa che ha visto la partecipazione attiva della cittadinanza, coinvolta in eventi come “Mappano pedala... e vota il logo!”, un aperitivo di inaugurazione che ha permesso ai cittadini di scegliere il logo ufficiale della pista ciclabile.

Nonostante l'entusiasmo generale, il gruppo di minoranza “Insieme per Mappano” ha espresso preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla gestione dei lavori. Una delle principali critiche riguarda l'assenza di un'ordinanza che vieti il passaggio dei tir lungo il tratto della pista ciclabile. La presenza di veicoli pesanti a pochi metri dai ciclisti rappresenta un rischio significativo per la sicurezza degli utenti. Inoltre, sono state sollevate questioni relative alle condizioni delle infrastrutture a fine lavori. Su via Rivarolo 43, ad esempio, sono ancora presenti recinzioni grigliate di cantiere, che costituiscono un ostacolo per il transito. Anche il sistema di drenaggio è stato oggetto di critiche, poiché durante le piogge si verificano ristagni d'acqua che possono causare disagi a ciclisti e pedoni. Infine, le barriere di sicurezza modulari in cemento, posizionate sul cavalcavia, sono state discusse per il loro impatto estetico e ambientale. Il gruppo di minoranza ha suggerito di sostituirle con soluzioni meno invasive.

Al momento, l'amministrazione comunale non ha ancora fornito una risposta ufficiale alle interrogazioni del gruppo di minoranza, ma è essenziale che queste questioni vengano risolte per il bene della comunità. La nuova pista ciclabile rappresenta una risorsa preziosa per la mobilità sostenibile della zona, un'opportunità per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, affinché possa realizzare appieno il suo potenziale, è necessario affrontare e risolvere le criticità emerse, garantendo così un futuro più verde e sicuro per tutti.

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