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I No Tav e i sindaci tornano a marciare ma intanto è già stato scavato il 25% dei tunnel

Sabato nuova manifestazione a Susa: «Non ci sono garanzie per la salute dei cittadini»

I No Tav e i sindaci tornano a marciare ma intanto è già stato scavato il 25% dei tunnel

I No Tav e i sindaci tornano a marciare ma intanto è già stato scavato il 25% dei tunnel

I No Tav tornano a marciare. Sabato la manifestazione partirà alle 13 da Susa, a Traduerivi, per proseguire percorrendo la statale 24, passando accanto all’area dell’autoporto e della pista di Guida Sicura, già recintata per ospitare il deposito dei materiali di scavo pericolosi del tunnel di base, e conclusione davanti all’Itis Ferrari. «La questura di Torino ha autorizzato questo percorso solo dopo aver negato all’ultimo la partenza dall’autoporto di Susa» spiegano dal movimento.

Alla marcia aderirà anche l’Unione Montana Valle Susa.  «La motivazione principale per la quale noi saremo a Susa è perché ad oggi non è stata predisposta alcuna nuova valutazione di impatto ambientale sulla variante di cantierizzazione che prevede di spostare le operazioni di stoccaggio e lavorazione dello smarino da Salbertrand alla piana di Susa - ha dichiarato Pacifico Banchieri, presidente dell’Unione Montana Valle Susa - Non essendoci garanzie per la salute dei cittadini e delle cittadine, e non avendo ricevuto risposta alle nostre delibere e richieste, abbiamo deciso di aderire alla marcia».

Nel frattempo, i lavori per la Torino-Lione proseguono. Nei 10 cantieri aperti sui due lati delle Alpi sono già stati scavati quasi 42 chilometri di tunnel, pari a più del 25% del totale.

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