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Arte: il caso del murale di Ivrea

Eugenio Pacchioli propone un murale per trasformare un muro controverso in un'opera d'arte urbana a Ivrea

Arte: il caso del murale di Ivrea

Eugenio Pacchioli

Ad Ivrea, un muro di mattoni rossi ha scatenato un acceso dibattito tra cittadini e artisti. Non si tratta di un semplice muro, ma della parete posteriore del futuro supermercato Tigros, che si erge imponente e, per molti, opprimente. La sua presenza ha suscitato reazioni contrastanti, tanto da diventare un caso emblematico di come l'architettura possa influenzare la percezione estetica di un quartiere. Ma in questo contesto di polemiche e discussioni, emerge una proposta che potrebbe trasformare una "bruttura" in un'opera d'arte: un murale di 500 metri quadri, concepito dall'artista Eugenio Pacchioli.

Eugenio Pacchioli, artista abruzzese di nascita ma eporediese d'adozione, non è nuovo a progetti di riqualificazione urbana attraverso l'arte. Conosciuto per il suo stile distintivo, Pacchioli ha dedicato gli ultimi dieci anni a ridare vita agli spazi urbani tramite murales che intrecciano tradizione e modernità. La sua proposta per il muro del Tigros è ambiziosa: un'opera che non solo mitighi l'impatto visivo della struttura, ma che diventi un punto di riferimento culturale per la città. Pacchioli immagina un murale che utilizzi colori acrilici e soggetti multipli, tutti legati da un filo conduttore che richiama le tradizioni di Ivrea. Sebbene i dettagli del progetto siano ancora top secret, l'artista è convinto che un'opera di tale portata possa trasformare un elemento architettonico controverso in un'attrazione turistica e culturale.



La proposta di Pacchioli non è solo un esercizio di stile artistico, ma una vera e propria opportunità per il quartiere e per il supermercato stesso. Il costo stimato per la realizzazione del murale si aggira tra i 40 e i 50 mila euro, una cifra che include la preparazione della superficie e l'applicazione dei colori. Ciò che conta è il messaggio e l'impatto positivo che l'opera potrebbe avere sulla comunità. Pacchioli si rivolge direttamente al Comune e al "signor Tigros", invitandoli a considerare il progetto come un investimento non solo estetico, ma anche sociale.

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