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L'accaduto
16 Giugno 2025 - 18:14
Ennesimo episodio di disordine nelle carceri, questa volta è accaduto nella Casa Circondariale Brissogne di Aosta, dove tre detenuti, già autori di comportamenti simili nei penitenziari di Ivrea e Cuneo, stanno occupando la struttura da sabato scorso.
I tre ristretti, uno di etnia rom e due di origine marocchina, come riportato dalla nota sindacale, si sono barricati in una cella di reparto transito, destinata ad ospitare un solo soggetto, poi - prosegue la nota - si sono armati di bastoni e hanno cosparso il pavimento e sé stessi di sostanze oleose, probabilmente miscelate con detergenti e altre sostanze, rendendo difficile l’intervento del personale.
Sabato è stato richiamato in servizio tutto il personale disponibile, per cercare di far uscire i detenuti, ma nonostante ciò, si legge nella nota, hanno rifiutato ogni forma di collaborazione e si sono definitivamente chiusi all’interno della cella del reparto transito. Nella giornata di oggi, sembrava che la situazione potesse tornare regolare, ma alle 12, uno dei tre detenuti si è successivamente arrampicato sul muro divisorio dei cortili passeggi, dove si trova tuttora, in segno di ulteriore protesta.
La tensione nel carcere di Aosta è altissima, riporta la nota, l’ordine interno è gravemente compromesso, e inoltre, la struttura è priva di un comandante di reparto titolare da oltre otto anni, senza contare la gravissima carenza di personale nel ruolo agenti e assistenti.
Quello ad Aosta è l'ennesima rivolta avvenuta nelle carceri nelle ultime settimane, che mette in luce le difficoltà non solo degli agenti, ma anche dei ristretti all'interno delle strutture. Leo Beneduci, segretario generale OSAPP, ha dichiarato: Il carcere di Aosta non può continuare a essere ignorato. Chiediamo al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di intervenire con urgenza. Il carcere di Aosta non può continuare a essere ignorato - poi conclude - È ora che qualcuno si assuma la responsabilità politica e istituzionale di questo scempio».
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