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Travolto dall’onda nera. Così è morto a 70 anni Franco, il fruttivendolo di via Medail

Il dramma di Franco Chiaffrino: ha provato a mettersi in salvo ma non è riuscito a sfuggire ad acqua e fango

Travolto dall’onda nera. Così è morto a 70 anni Franco, il fruttivendolo di via Medail

Travolto dall’onda nera. Così è morto a 70 anni Franco, il fruttivendolo di via Medail

Quando ha visto quell’onda nera come la notte che gli veniva incontro, inarrestabile, ha fermato il suo furgoncino ed è sceso, cercando di mettersi in salvo. Acqua e fango però sono stati più veloci di lui e l’hanno ghermito, portandosi via la sua vita.

E’ morto così Franco Chiaffrino, 70enne fruttivendolo di via Medail. Ucciso da un’onda nera che, proprio come nell’agosto di appena due anni fa, si è staccata dalla montagna in seguito a un violento temporale e si è abbattuta sul paese, uscendo dagli argini in via Einaudi e all’altezza del ponte che si trova all’incirca tra il commissariato e la stazione ferroviaria. Un’onda nera come la morte, preannunciata solo dal ruggito dell’acqua che si tuffava a una velocità folle tra gli argini in cemento che attraversano Bardonecchia e che alla fine è uscita proprio nello stesso punto in cui uscì due anni fa. Un dramma che si è ripetuto come una fotocopia ma questa volta non c’è stata la stessa fortuna di quel giorno e il fango si è portato via una vita.
L’allarme è scattato pochi minuti dopo le 16 quando il rio Frejus e la Dora di Bardonecchia sono usciti dagli argini, mentre in paese e sulle montagne circostanti stava piovendo. Una perturbazione annunciata ma senza allarmi particolari: nessuna allerta e il bollettino emesso ancora ieri alle 12 da Arpa Piemonte era tutto verde, segno che non ci si aspettavano emergenze. Anche questo è un particolare che ricorda sinistramente quanto avvenuto nel 2023, quando tutto avvenne all’improvviso, nel bel mezzo di una festa di paese.

L’esondazione ha costretto alla chiusura di tutti gli accessi al paese. Chiuse statale e provinciali così come gli svincoli dell’autostrada A32. Stop anche ai treni (poi ripartiti in serata), con i passeggeri costretti a scendere a Salbertrand. Gli unici a poter raggiungere il paese sono stati i mezzi di soccorso: carabinieri, polizia, guardia di finanza, soccorso alpino, protezione civile e, ovviamente, i vigili del fuoco che hanno mobilitato 10 squadre e l’elicottero Drago, riuscendo a salvare 4 persone bloccate nelle loro automobili. Dal Comune, nel frattempo, sono arrivati via social gli appelli a non muoversi di casa e a evitare tutti i ponti, mentre per gli sfollati è stato allestito un centro di ricovero nel palazzetto dello sport. Istituito anche un numero di telefono, il 348.1398950 cui rivolgersi per qualsiasi emergenza e necessità.

Debris flow. Si chiama così il fenomeno che nel 2023 colpì Bardonecchia e che con ogni probabilità si è ripetuto anche ieri. Si tratta di una colata di detriti, un evento naturale che rappresenta una minaccia significativa per le popolazioni che vivono in zone montuose e collinari. Si tratta di un miscuglio di acqua e sedimenti che si muove per effetto della gravità, spesso senza segni premonitori chiari. La sua pericolosità deriva dalla velocità estrema con cui può percorrere grandi distanze, causando danni immani e, purtroppo, anche la perdita di vite umane.

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