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Turismo in Piemonte

Caos alle Pozze di Varisella: il paradiso del relax sotto assedio

Tra parcheggi selvaggi e assenza di controlli, la comunità lotta per salvare un’oasi naturale trasformata ogni domenica in un luogo ingestibile.

Caos alle Pozze di Varisella: il paradiso del relax sotto assedio

Ogni weekend, la situazione alle pozze di Varisella, un angolo di pace e relax nelle Valli di Lanzo, si ripete invariata: questo spazio naturale si trasforma in un vero e proprio crocevia di persone in cerca di sollievo dal caldo, tra boschi, torrenti e rocce. La zona diventa spesso teatro di caos, traffico e problemi legati alla gestione di un afflusso turistico che supera di gran lunga le capacità del territorio.

L’unica via di accesso all’area, che collega il santuario della Madonna della Neve alla frazione di Moncolombone, è lunga poco più di due chilometri e presenta caratteristiche che la rendono problematica in condizioni di traffico intenso: è stretta, a tratti a senso unico alternato e con pochissimi spazi per manovre e parcheggi. Normalmente questa strada supporta a fatica la vita quotidiana di una trentina di residenti permanenti o stagionali, ma nei weekend di maggiore affluenza la situazione degenera rapidamente.

I parcheggi ufficiali disponibili sono pochissimi e vengono saturati in fretta, mentre le auto in eccesso occupano ogni spazio libero possibile: scarpate, incroci, marciapiedi, curve e persino ingressi privati. Molte vetture sostano in divieto di sosta, e anche quando vengono elevate multe, nuove auto arrivano immediatamente a occupare gli spazi lasciati liberi. Questo parcheggio selvaggio blocca anche mezzi di soccorso e di emergenza, come dimostra il fatto che a volte le ambulanze o i vigili del fuoco non riescono a raggiungere agevolmente alcune zone.

Le forze dell’ordine, tra cui i carabinieri di Fiano e di Lanzo, intervengono regolarmente per gestire la situazione e cercare di riportare un minimo di ordine, ma le risorse disponibili sono limitate e l’afflusso continua a crescere. Il Comune di Varisella non dispone di un vigile urbano e può contare solo saltuariamente sull’aiuto di associazioni locali o di guardie volontarie, misure che si sono dimostrate insufficienti per fronteggiare il fenomeno.

Mariarosa Colombatto, sindaca di Varisella, ha evidenziato come il problema centrale sia l’assenza di un controllo costante e di infrastrutture adeguate per gestire in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente il flusso turistico. Senza parcheggi adeguati non si può limitare il traffico, così come non si possono imporre restrizioni senza offrire servizi e alternative. A questo si aggiunge una preoccupante mancanza di senso civico da parte di molti visitatori, che lasciano rifiuti di ogni tipo — bottiglie, cartoni, resti di picnic — causando un danno grave alla natura e costringendo la comunità locale a continui interventi di pulizia.

Nonostante le difficoltà, la sindaca ha ribadito la volontà di affrontare con decisione la questione, sollecitando interventi a livello istituzionale superiore. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza, preservare l’identità del territorio e impedire che una risorsa naturale così preziosa diventi un luogo ingestibile, perdendo il suo valore per residenti e turisti.

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