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Il fatto

Firmata la richiesta di stato di emergenza per Bardonecchia, Oulx, Novalesa e Argentera

La richiesta al Governo dopo frane ed esondazioni. Il territorio chiede risorse certe: «Servono 30 milioni, non cinque».

Firmata la richiesta di stato di emergenza per Bardonecchia, Oulx, Novalesa e Argentera

La Regione Piemonte ha inviato al Governo la richiesta formale di dichiarazione dello stato di emergenza per i Comuni di Bardonecchia, Oulx, Novalesa (Città metropolitana di Torino) e Argentera (provincia di Cuneo). L’atto elenca danni stimati in circa 3 milioni di euro solo per gli interventi in somma urgenza: consolidamento di opere idrauliche, rimozione dei detriti che ostruiscono torrenti e briglie, ripristino di tombini e sottoservizi compromessi dall’esondazione. «Ringraziamo il Dipartimento nazionale e il capo del Dipartimento Fabio Ciciliano per il sopralluogo – affermano il presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi –. È un segnale d’attenzione che ci permetterà di progettare la messa in sicurezza definitiva dei luoghi».

La procedura di emergenza – se accolta dal Governo – libererà fondi immediati per il ripristino delle infrastrutture danneggiate, dal rifacimento dei ponti alla ricostruzione delle reti idriche e fognarie. Ma è sull'argomento risorse a medio-lungo termine che il territorio non è d'accordo, facendo emergere numerosi punti dolenti.

Bardonecchia, già colpita da un evento analogo due anni fa, aveva ricevuto allora 5 milioni di euro di fondi straordinari. Una cifra «insufficiente», secondo la sindaca Chiara Rossetti, che quantifica i lavori necessari in almeno 30 milioni: sei volte di più. «Se i finanziamenti non arriveranno in tempi rapidi, siamo pronti a trattenerci l’Imu che ogni anno versiamo a Roma – avverte la sindaca –. Con quei 6 milioni annui potremmo finanziare da soli le opere indispensabili e dare finalmente sicurezza ai cittadini». Il riferimento è all'insieme di interventi che il Comune considera prioritari: briglie di contenimento, raccordo fra i due ponti principali (costo stimato 14 milioni), una nuova briglia “a tappo” sul torrente (altri 700 mila euro) e la completa pulizia dell’alveo.

Sul punto la Regione conferma l’urgenza, ma i problemi sono anche altri: «Stiamo valutando se estendere lo stato di emergenza già aperto nel 2023 o richiederne uno nuovo – spiega Gabusi –. Non sarà semplice, perché in questi giorni è stato appena riconosciuto quello per l’alluvione dell’aprile scorso nel Canavese».

Ad accendere il dibattito sono state le parole del ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che ha attribuito parte della responsabilità dei danni a «abusi edilizi» e a un eccessivo consumo di suolo nei decenni passati. Dura la replica del sindaco Rossetti: «Che il ministro venga a vedere con i propri occhi: non c’entrano presunti abusi, qui parliamo di fenomeni idrogeologici eccezionali che possono ripetersi in qualsiasi momento». Intanto, mentre a Bardonecchia si conta una vittima e si riparano sottoservizi e strade, anche nella vicina frazione di Beaulard (Oulx) c'è il probuna nuova colata detritica ha provocato il crollo di un piccolo ponte in legno.

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