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Ambiente
10 Luglio 2025 - 13:35
Due giornate a contatto con la natura, tra fiume, biodiversità e piccoli grandi gesti di cura per l’ambiente. È quanto successo sulle rive del fiume Stura, all’interno del Parco Fluviale Gesso e Stura, dove sono state liberate 20mila trote marmorate, una specie autoctona sempre più rara nei corsi d’acqua del Piemonte.
Protagonisti i bambini dei centri estivi di Cuneo e Fossano e i volontari della FIPSAS Cuneo (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e dell’associazione Pesca Ambiente, che hanno lavorato per mesi all’allevamento delle trote presso l’incubatoio ittico di Cussanio. Qui i volontari hanno seguito ogni fase della crescita delle trote con attenzione, dalla schiusa delle uova avvenuta a dicembre 2024, fino alla liberazione. In natura, solo una piccola parte degli embrioni riesce a diventare pesce adulto: ecco perché l’incubatoio gioca un ruolo chiave per dare un futuro a questa fragile specie.
La liberazione delle trote nello Stura ha rappresentato un passo importante nella tutela del delicato equilibrio degli ambienti fluviali, dove acqua, fauna e vegetazione vivono in simbiosi. A raccontarlo ai giovani partecipanti è stato Giacomo Pellegrino, presidente FIPSAS Cuneo e assessore all’Ambiente del Comune di Fossano, che ha accompagnato i ragazzi nel viaggio di crescita delle trote, dall’uovo al fiume. Un modo semplice ma efficace per parlare di ecologia, sostenibilità e rispetto per l’ambiente.
In entrambe le giornate, a Cuneo e Fossano, erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni locali, educatori ambientali e le Guardie faunistico-ambientali provinciali, che da anni affiancano il Parco nella tutela del territorio. Tutto è stato pensato per unire conoscenza, gioco e senso di responsabilità: tra una canoa e una passeggiata sul greto, i bambini hanno scoperto quanto può essere affascinante il mondo del fiume e quanta vita nascondano le sue acque.
Oltre alla liberazione delle trote, è stato dato spazio anche alla pesca sostenibile, in particolare alla pratica del catch & release, o pesca no-kill: si pesca, ma il pesce viene immediatamente rilasciato. Una scelta che rispetta la fauna e permette di vivere il fiume con uno spirito nuovo, legato alla tradizione ma orientato verso il futuro.
L'evento, che ha riscosso come ogni anno molto successo, si ripeterà anche nel 2026 per continuare ad imparare a prendersi cura del territorio, partendo dalle cose più semplici.
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