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La truffa
16 Luglio 2025 - 12:20
Una vecchia truffa, tanto semplice quanto efficace, è tornata a colpire nei piccoli esercizi commerciali della zona: quella del “resto dei 50 euro”. Nelle ultime settimane, due donne e un uomo – quest’ultimo con ruolo di “palo” all’esterno – hanno raggirato almeno tre negozi del centro, fingendo di pagare con una banconota da 50 euro per poi ritirarla e intascare il resto.
Il meccanismo è noto: si consuma qualcosa per pochi euro, si mostra una banconota da 50 e, con un finto ripensamento, si simula di voler cercare monete nel portafoglio. Intanto, il commerciante, distratto, consegna il resto senza aver incassato nulla. Il bottino? Fino a 48 euro per ogni colpo, con una manovra che dura appena pochi secondi.
A far scattare le indagini sono stati due tentativi falliti, che hanno insospettito i titolari di alcuni negozi. Le descrizioni e i filmati delle telecamere hanno permesso ai carabinieri della stazione di Lanzo, guidati dal maresciallo Paolo Spataro, di individuare e denunciare i tre responsabili. Si tratta di soggetti legati, secondo gli inquirenti, a una comunità seminomade siciliana, parte del fenomeno dei camminanti di Noto, già noto alle forze dell’ordine per truffe seriali in tutto il Nord Italia.
Il gruppo si spostava con una Lancia Y, ora sotto esame per verificarne la presenza in altri comuni interessati da truffe simili. La tecnica, del tutto priva di violenza, sfrutta la distrazione e la solitudine dei commercianti nei piccoli centri. Ed è proprio questa apparente normalità a renderla così insidiosa. I “colpi” sono da pochi euro, ma moltiplicati su larga scala rappresentano una fonte costante di reddito illecito per chi ne ha fatto una professione.
In passato, gli stessi camminanti siciliani sono stati coinvolti in truffe simili in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, sempre con modalità itineranti, sempre ai danni di bar, tabaccherie e negozi di alimentari.
“Ogni truffa è una ferita alla fiducia quotidiana”, ha affermato Spataro, che invita i commercianti a non sottovalutare episodi anche di pochi euro e a collaborare con le forze dell’ordine. L’invito è a segnalare anomalie o sospetti, anche se non si arriva a una denuncia formale. L’indagine resta aperta, e si ipotizza che il trio possa aver colpito anche in altri comuni limitrofi. Intanto, a Lanzo, la prontezza di chi ha notato i tentativi ha permesso di interrompere la catena del raggiro, segnando un punto importante contro un fenomeno tanto sottovalutato quanto insidioso.
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