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Nichelino dice stop alla caccia ai cinghiali: nuove soluzioni per convivere con la natura

Dopo le polemiche dello scorso inverno, Nichelino cambia rotta: niente più caccia ai cinghiali. In arrivo barriere, cannoncini a salve e nuove regole per convivere con la natura.

Nichelino dice stop alla caccia ai cinghiali: nuove soluzioni per convivere con la natura

Nel Boschetto di Nichelino non si sparerà più ai cinghiali: a stabilirlo è stata l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giampiero Tolardo, dopo alcune segnalazioni da parte dei residenti che avevano notato la presenza di ungulati nella zona verde lungo il Sangone. La decisione segna un cambio di passo nella gestione della fauna selvatica: stop ai fucili, sì a misure preventive e sostenibili.

Impossibile non pensare che sulla decisione abbia pesato quello che era successo a gennaio, quando una battuta di caccia autorizzata – ma poco pubblicizzata – aveva generato un'ondata di paura tra i frequentatori del parco. I colpi d’arma da fuoco avevano infatti provocato allarme e polemiche, soprattutto sui social e in ambito politico. 

Oggi, però, il Comune ha scelto un'altra strada. In collaborazione con la Città Metropolitana di Torino, è stato messo a punto un nuovo piano di contenimento dei cinghiali basato su interventi non cruenti. Le azioni previste spaziano dalla pulizia del sottobosco e delle aree picnic fino alla sensibilizzazione dei cittadini: l’obiettivo è ridurre gli “inviti involontari” agli animali, come resti di cibo e rifiuti lasciati a terra.

Tra le novità più concrete, la sostituzione dei vecchi cassonetti con modelli anti-intrusione, l’installazione di cannoncini a salve per scoraggiare l’avvicinamento degli animali e la creazione di una barriera metallica nella parte nord del fiume Sangone per evitare che i cinghiali raggiungano la strada.

IL COMUNE PUNTA ALLA CONVIVENZA CON LA NATURA
«Non c’è solo l’abbattimento per gestire la presenza della fauna selvatica», ha commentato l’assessore Fiodor Verzola «I cinghiali nel Boschetto non sono un’anomalia. Questa non è un’area verde urbana qualsiasi, ma un vero e proprio bosco fluviale che accompagna il corso del Sangone dalle Alpi fino al Po».

Verzola ha sottolineato come i comportamenti umani giochino un ruolo chiave nella comparsa degli animali: l’abbandono dei rifiuti, i resti di grigliate e una gestione poco attenta degli spazi pubblici sono elementi che favoriscono l’avvicinamento dei cinghiali. «Stiamo parlando di un piccolo branco, 4 o 5 esemplari, che si è spostato verso valle lungo il fiume. Non ha mai creato situazioni di pericolo reale, ma la risposta immediata di molti è stata quella di chiedere l’abbattimento».

Invece, la scelta del Comune è stata quella di adottare interventi non violenti per limitare la presenza degli animali. «Ma nessuna strategia sarà efficace – conclude l’assessore – se non passa anche attraverso una nuova cultura del rispetto, della responsabilità e dell’aiuto reciproco. La convivenza con la natura è possibile, ma richiede impegno da parte di tutti».

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