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Condove, il comitato insorge: “Salviamo il campo sportivo, cuore della comunità”

Protesta contro la demolizione per far posto a un parco multifunzionale

Condove, il comitato insorge: “Salviamo il campo sportivo, cuore della comunità”

A Condove si è tenuto un incontro pubblico in cui i rappresentanti del Comitato per la Salvaguardia e il Recupero del Campo SportivoFrancesca Frediani, Andrea Galli, Corrado Versino e Giorgio Jannon — hanno espresso la loro ferma opposizione al progetto comunale che prevede la distruzione del campo da calcio storico per fare spazio a un parco multifunzionale. All’incontro ha partecipato anche Paolo Anselmo, allenatore ed ex Vicepresidente nazionale A.N.A.C., che ha sottolineato il valore culturale e sociale del campo.

Il campo sportivo, costruito agli inizi del ‘900 e situato tra via Roma, via Cesare Battisti e viale Bauchiero, non è solo una struttura sportiva: è stato negli anni luogo di concerti, raduni e tornei autogestiti dai giovani, e per molti è ancora il simbolo dei gloriosi tempi dei “Gialli”, la storica squadra di Condove. Per il comitato, abbatterlo significherebbe cancellare un pezzo di identità collettiva e interrompere un’importante funzione aggregativa.

Il comitato propone un’alternativa concreta: ristrutturare l’impianto, adattarlo al calcio a sette e renderlo gestibile da una società sportiva, con costi contenuti e un forte valore educativo e sociale. A sostegno della proposta sono già state raccolte oltre 700 firme tramite una petizione informale, mentre alcune squadre della Val di Susa si sono dette pronte a utilizzare l’impianto in caso di riqualificazione.

Durante il confronto è emersa anche una possibile via conciliativa: modificare il progetto comunale sostituendo il previsto campetto da calcio a 5 privo di servizi accessori con un campo regolamentare per squadre, che sia fruibile anche dalla cittadinanza. Un compromesso che salverebbe l’anima del luogo senza ostacolare la volontà di creare spazi pubblici.

«Quello che più ci importa è far giocare i ragazzi», ha detto uno dei portavoce. E nelle parole semplici di chi difende un campo si leggono memoria, appartenenza e futuro.

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