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il caso
24 Luglio 2025 - 08:01
Aveva la voce spezzata, tremante, carica di lacrime. Si è presentata come una vecchia conoscente, poi è passata subito alla drammatica richiesta: “Ho un tumore al seno. Devo operarmi subito. Ho bisogno di soldi”. Una telefonata studiata a tavolino, con l’intento di colpire dritto al cuore. Ma dall’altro capo della linea ha trovato una donna che non si è fatta ingannare. Nonostante i suoi 92 anni, la signora di Agliè è rimasta lucida, salda, e ha detto no. No alla paura. No al ricatto emotivo. No alla truffa.
La vicenda, reale, è stata resa pubblica dal figlio della donna, attraverso un post su Facebook. Nessun desiderio di clamore, solo la volontà di mettere in guardia altri cittadini: “State attenti, proteggiamo i nostri anziani. Questa volta è andata bene, ma non è sempre così”.
Il messaggio è diretto, urgente, scritto da chi ha compreso quanto sia concreta questa minaccia:
“Attenzione: mia mamma (92 anni) ha ricevuto una telefonata da parte di una signora (probabilmente dell’Est), spacciandosi per una persona che lei conosce. Piangendo, ha detto di avere un tumore al seno e che il servizio sanitario era troppo lento per intervenire. Ha chiesto soldi per un’operazione privata. Mia mamma, nonostante l’età, ha capito che si trattava di un raggiro e ha rifiutato con cortesia. Questo solo per informare...”.
Nomi non ne sono stati fatti, né c'è stata la volontà di spettacolarizzare l’episodio. Eppure il post ha fatto il giro dei social, raccogliendo decine di commenti, condivisioni, e ringraziamenti. Perché questa non è una storia isolata. In quella stessa zona, quella sera stessa, si sono registrati altri tentativi simili.
Un’utente racconta di una telefonata identica ricevuta da una signora di una frazione vicina: una voce femminile, una presunta nipote, una richiesta urgente di denaro per un’operazione oncologica. Un altro uomo ricorda la chiamata di un “nipote” ricoverato d’urgenza per un tumore maligno: pianti, panico, bisogno immediato di soldi.
Queste telefonate non sono casuali. Sono strategie studiate, mirate a colpire i più vulnerabili: anziani, spesso soli, con il cuore grande. I truffatori sanno come agire. Raccolgono nomi, numeri, dettagli personali. E usano voci giovani, tremanti, che fingono dolore e disperazione.
Una domanda ricorre: “La chiamata è arrivata sul fisso o sul cellulare?”. Risposta: “Sul telefono fisso”. Il più usato dagli anziani, ma anche il più esposto ai raggiri.
Eppure, proprio da quel telefono è arrivato un messaggio potente: coraggio, lucidità e dignità possono bastare a smontare anche la truffa più meschina.
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