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27 Luglio 2025 - 22:05
Ilaria Salis ospite dei No Tav al festival Alta felicità
Sulle bancarelle, i loro libri. Appesa alla transenna che divideva i protagonisti dalla platea, una bandiera palestinese. Pienone oggi pomeriggio sotto al gazebo che accoglieva Ilaria Salis, l’eurodeputata che alle 14.30, insieme all’attivista Patrick Zaki, è stata ospite del festival Alta felicità a Venaus, in Valsusa. “Diritti, giustizia e libertà: quando la democrazia vacilla”, il titolo del dibattito con Salis e Zaki. A moderare, un volto noto dell’antagonismo torinese: Dana Lauriola, una dei leader di Askatasuna, il centro sociale di corso Regina Margherita che il Comune di Torino vuole “legalizzare”.
E Ilaria Salis, microfono alla mano, idealmente ha abbracciato il mondo No Tav (lo stesso mondo che ieri ha messo a ferro e fuoco un cantiere): «Come resistere alla prigionia in Ungheria l’ho imparato da voi in Valsusa», ha detto, ricevendo un applauso scrosciante, la parlamentare europea. il riferimento era alla sua detenzione a Budapest. Non sono poi mancate frecciate alle politiche sul tema delle carceri: «Mi vergogno, oggi, di essere italiana dopo quello che ho visto nei penitenziari che ho visitato. E il Cpr di Torino è un posto disumano». Tuttavia, né dai moderatori né dal palco è arrivata una domanda all’europarlamentare sui gravi fatti di ieri, quando il cantiere di Traduerivi è stato invaso e i mezzi sono stati dati alle fiamme. Come se quell’episodio non fosse mai avvenuto. Da Zaki, invece, sono arrivati attacchi a Salvini e a Netanyahu: «Il leader della Lega sbaglia a supportare un criminale», ha detto l'attivista.
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