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IL PROGETTO

Grugliasco: “Ce la giochiamo?” al via il progetto per un gioco sano e consapevole tra gli over 65

Incontri di educazione finanziaria e una sala giochi dedicata per riscoprire il piacere del gioco sano e contrastare solitudine e dipendenze nella terza età, anche a Collegno e Rosta

Grugliasco: “Ce la giochiamo?” al via il progetto per un gioco sano e consapevole tra gli over 65

Un ciclo di incontri sull’educazione finanziaria, una sala giochi dedicata esclusivamente agli over 65 e due appuntamenti al mese per riscoprire il piacere di stare insieme. Sono i cardini di “Ce la giochiamo?”, il nuovo progetto nato nei Comuni di Grugliasco (capofila), Collegno e Rosta, finanziato dal bando regionale “Concorso di Idee” per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.

L’iniziativa affronta un nodo spesso sottovalutato: il rischio di isolamento, vulnerabilità economica e dipendenza da gioco tra le persone anziane. Un tema che ha radici profonde e richiede risposte concrete, accessibili, quotidiane. Il progetto punta a farlo con un approccio diretto e pratico, costruito su due fronti: la formazione e la socialità.

Al centro dell’intervento formativo, un percorso di educazione finanziaria curato da Antonio Cajelli, formatore e educatore economico-finanziario. Gli incontri, ospitati nella Cittadella del Welfare di via San Rocco 20 a Grugliasco, mirano a fornire strumenti per orientarsi meglio nelle scelte economiche di tutti i giorni, con un linguaggio semplice e comprensibile. Non si tratta solo di cifre: si parla di autonomie, di sicurezza personale, di capacità di leggere e riconoscere situazioni di rischio.

Ma il progetto non si ferma alla teoria. Da settembre a dicembre, sempre nella Cittadella del Welfare, sarà attiva una sala giochi over 65 con due appuntamenti al mese, pensati per riscoprire il valore sociale del gioco: tempo condiviso, dialogo, relazioni umane. Un’occasione per stare insieme e per restituire al gioco il suo significato originario, lontano dalle logiche dell’azzardo.

“Ce la giochiamo?” nasce da una visione chiara: la prevenzione non può essere calata dall’alto, ma deve diventare parte della quotidianità, inserirsi nei luoghi dove le persone vivono e si incontrano. Offrire spazi, parole e occasioni: questa è la risposta proposta dai tre Comuni, che scelgono di mettere al centro la qualità della vita degli anziani, riconoscendo loro un ruolo attivo nella società.

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