iKidney rivoluziona la chirurgia all'ospedale San Luigi: il rene in 3D guida i medici come un GPS

Un modello virtuale del rene, proiettato in 3D e perfettamente allineato con l’organo reale, direttamente sullo schermo del robot chirurgico. Si chiama iKidney ed è il nuovo prototipo di software basato su machine learning che promette di cambiare per sempre il modo di operare i tumori renali. Una vera e propria rivoluzione firmata San Luigi Gonzaga di Orbassano, frutto della sinergia con l’Università di Torino, l’IRCCS di Candiolo e l’Ospedale Annunziata di Cosenza.

Powered by

"Non può sudare": la corsa contro il tempo per salvare Dimitrios, 14 anni

Un colpo di calore lo ha mandato in coma. Alle Molinette, un trapianto d'urgenza gli ha restituito la vita

Pensato per supportare la nefrectomia parziale robotica – ovvero l’asportazione parziale del rene affetto da tumore – iKidney funziona come un navigatore chirurgico: guida il medico passo dopo passo, mostrando sul display una ricostruzione in tempo reale dell’organo, creata grazie a un algoritmo allenato su oltre mille immagini.

Il vero salto di qualità sta nella rapidità e precisione. In media bastano 11 secondi per riconoscere automaticamente il rene, senza bisogno di allineamenti manuali. Solo in un caso su tutto il campione è stato necessario ricorrere alla tradizionale ecografia intraoperatoria.

Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Cancers, è stato condotto su un primo gruppo di pazienti e ha confermato non solo l’assenza di complicanze maggiori, ma anche l’elevata capacità del software di individuare con esattezza vasi sanguigni e lesioni tumorali, anche quando nascoste all’interno dell’organo.

Il contratto dei "gettonisti" è scaduto: qual è la situazione adesso?

In Piemonte, la Regione rassicura: "Nessuna paralisi nei reparti, pronti con assunzioni e reinternalizzazioni".

“Navigare in sala operatoria non è più un’espressione figurata: iKidney è il primo passo verso una chirurgia aumentata, in cui l’intelligenza artificiale diventa alleato concreto del medico,” spiegano i ricercatori. E il futuro potrebbe riservare ancora più sorprese: il sistema è potenzialmente adattabile anche ad altri organi, come fegato, prostata e pancreas.