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IL FATTO
09 Agosto 2025 - 10:35
È in una striscia di terra ai margini di via Robaronzino, a Ciriè, dove un passante si è imbattuto in un corpo immobile, vestito da lavoro, incosciente. Il 7 agosto un muratore, impiegato in nero, sarebbe precipitato da un balcone in costruzione in via dei Pioppi, crollato all’improvviso, e poi abbandonato nelle campagne da chi, invece di chiamare i soccorsi, avrebbe preferito allontanarsi. Un cantiere è sotto sequestro e almeno tre persone sono indagate.
Secondo quanto stanno documentando i carabinieri, il muratore stava lavorando in un cantiere di via dei Pioppi quando un balcone in costruzione avrebbe ceduto all’improvviso. La caduta, violenta, lo avrebbe ridotto in stato di incoscienza. A quel punto — è l’ipotesi investigativa — chi era sul posto non avrebbe avvertito il 112, ma lo avrebbe caricato e accompagnato lontano, nelle campagne di via Robaronzino, per poi abbandonarlo lì, sperando di evitare conseguenze. È stato un passante a trovarlo riverso a terra e a far scattare l’allarme. Trasportato d’urgenza in ospedale, la scena in pronto soccorso ha acceso più di un campanello: medici e infermieri si sono insospettiti per il suo abbigliamento, inequivocabilmente da cantiere. Da quel dettaglio, apparentemente secondario, è partita la ricostruzione: i carabinieri hanno rimesso insieme i tasselli fino ad arrivare al luogo dell’incidente. L’area dei lavori in via dei Pioppi è stata sequestrata. Nelle scorse ore, gli investigatori hanno ascoltato diverse persone che lavoravano con la vittima. Al momento almeno tre risultano indagate: il proprietario dell’edificio in costruzione, sua moglie e il direttore dei lavori. Interrogati, avrebbero riferito di “non ricordare” con precisione e di aver avuto paura. Le indagini sono appena all’inizio e ogni profilo di responsabilità dovrà essere accertato.
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