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Economia
11 Agosto 2025 - 16:35
Un fronte unico e compatto per preservare il futuro degli impianti piemontesi di Acciaierie d’Italia. Regione, sindaci dei territori coinvolti, rappresentanti sindacali e RSU hanno inviato al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – atteso domani a un nuovo tavolo nazionale sull’ex Ilva – un documento unitario che raccoglie le priorità emerse nel vertice regionale del 4 agosto a Novi Ligure.
Nel testo, si ribadisce la centralità strategica degli stabilimenti di Racconigi, Novi Ligure e Sanac di Gattinara per l’economia piemontese e nazionale. La richiesta al Governo è chiara: mantenere livelli produttivi e occupazionali, accompagnando il tutto con investimenti per la sostenibilità e l’ammodernamento degli impianti. Una posizione che – sottolinea la Regione – intende rafforzare l’attenzione già dimostrata dall’esecutivo su una vertenza cruciale per il territorio.
Il documento rimarca che il comparto siderurgico non è un’azienda come le altre, ma un asset strategico nazionale, il cui destino dipende in larga parte dalle scelte su Taranto. Per questo, il Piemonte punta a una strategia unitaria e sistemica, valutando ogni mossa per le ricadute sull’intero sistema produttivo e sull’occupazione. Apertura, quindi, a nuovi investimenti produttivi – anche per la decarbonizzazione – purché in linea con la strategia complessiva dell’ex Ilva e capaci di garantire, entro tempi certi, la continuità occupazionale e la salvaguardia delle competenze.
«Questa vertenza si gioca sul piano nazionale, ma il Piemonte non sta a guardare – dichiarano il presidente Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino e l’assessore alla Logistica Enrico Bussalino –. Con questo documento unitario mandiamo un messaggio chiaro: difendere gli impianti del nostro territorio significa difendere un patrimonio industriale e occupazionale strategico per tutta l’Italia».
I tre amministratori ribadiscono l’alleanza tra lavoratori, istituzioni e sindacati, riconoscendo il «grande impegno» del Governo nella gestione della crisi e assicurando che il Piemonte è pronto a fare la sua parte, anche con politiche attive e formazione, per accompagnare la transizione industriale senza perdere posti di lavoro.
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