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Bellezza torinese

Dalla Venaria a Pralormo: ecco i giardini torinesi che brillano a livello nazionale

Quattro giardini del torinese hanno conquistato il cuore di Grandi Giardini Italiani per la loro eccellenza botanica, artistica e storica

Dalla Venaria a Pralormo: ecco i giardini torinesi che brillano a livello nazionale

Quando si parla di eccellenza botanica e paesaggistica, il territorio attorno a Torino può vantare quattro autentiche gemme che hanno conquistato l'attenzione di Grandi Giardini Italiani, l'autorevole network nazionale che dal 1997 promuove i più bei giardini della penisola. Non si tratta di una classifica, ma di una selezione curata che rappresenta l'eccellenza del patrimonio verde piemontese.

Per essere inclusi nel prestigioso circuito di Grandi Giardini Italiani, ogni parco deve infatti superare rigorosi standard qualitativi. Non basta la bellezza: servono valore botanico, artistico e storico, oltre a un'accoglienza turistica di alto livello.

LE QUATTRO PERLE DEL TORINESE

Castello e Parco di Masino - Caravino
Questo gioiello del Canavese, proprietà del FAI, sorge su una collina che domina l'ampia pianura del Canavese e affascina per il suo parco che racconta secoli di trasformazioni paesaggistiche. L'edificio, innalzato nell'XI secolo dalla famiglia Valperga e ricostruito nel XVI secolo, è circondato da un vasto parco organizzato in due settori distinti. Il maestoso viale di tigli conduce al celebre Labirinto settecentesco, tipico elemento che richiama i giardini "all'italiana", mentre la particolare "Strada dei ventidue giri", realizzata tra il 1840 e il 1847, testimonia l'ingegneria del passato con i suoi tornanti progettati per agevolare la salita delle carrozze. Nel settore orientale "all'inglese" si aprono ampie distese erbose livellate su piani diversi, mentre ogni primavera 7.000 spiree fioriscono attorno al tempietto neogotico secondo il progetto dell'architetto Paolo Pejrone, creando uno spettacolo naturale irripetibile che impreziosisce il giardino dei cipressi con la sua impostazione geometrica.

Castello di Pralormo
La primavera qui è un'esplosione di colori grazie agli oltre 100.000 tulipani che danno vita al famoso evento "Messer Tulipano", ormai diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti del verde. Il sontuoso parco all'inglese, progettato nel XIX secolo dal paesaggista di corte Xavier Kurten, rappresenta un perfetto esempio di «percorso di delizie» con sapienti cannocchiali prospettici che valorizzano il magnifico panorama montano. Il castello, di origini medievali trasformato in piacevole residenza, è circondato da un giardino dove i maestosi cedri del Libano si alternano a rare specie come i bambù e il clerodendrum Perbungei. Il parco conserva grandi peonie vellutate e rose storiche presenti già dal 1500, mentre una serra ospita specie tropicali e aiuole garantiscono fioriture continue con calicantus, forsitzie, spiree e iris. Di recente è stato aggiunto un suggestivo viale di ciliegi rosa giapponesi, ai cui piedi sbocciano tulipani coordinati nei colori, completando un paesaggio che alterna sapientemente profumi, colori e texture nelle diverse stagioni.

Castello di Miradolo - San Secondo di Pinerolo
Dal 2008 sede della Fondazione Cosso, questo splendido giardino all'inglese si estende su oltre 6 ettari attorno a un'imponente radura centrale. Anche qui la firma è quella di Xavier Kurten, che ha creato un capolavoro paesaggistico arricchito da alberi monumentali e un suggestivo bosco di bambù giganti. Recenti interventi finanziati dal PNRR hanno ulteriormente valorizzato la biodiversità del parco.

La Reggia di Venaria Reale
Patrimonio UNESCO e simbolo della magnificenza sabauda tra XVII e XVIII secolo, rappresenta forse l'esempio più spettacolare di recupero botanico-architettonico europeo. Voluta a metà Seicento da Carlo Emanuele II come dimora "di piacere e di caccia" su progetto di Amedeo di Castellamonte, la Reggia è stata oggetto del più grande cantiere di restauro d'Europa, riaperta al pubblico nel 2007. I giardini, perduti dopo l'occupazione napoleonica, sono stati sapientemente ricreati evocando l'impianto sei-settecentesco e valorizzando i rapporti con l'architettura circostante. L'Allea Centrale, un suggestivo canale d'acqua che attraversa il Parco Basso, collega la rinata Fontana d'Ercole al Tempio di Diana, mentre il Potager Royal si estende per 10 ettari alternando armoniosamente frutteti, fioriture stagionali e ortaggi. Il contemporaneo Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone crea un dialogo affascinante tra passato e presente, mettendo in relazione il muro e le grotte seicentesche attraverso una lettura del giardino contemporaneo. Nel Parco Alto si sviluppano il Giardino a Fiori, il Roseto con ampi "cuscini" di rose rifiorenti e il suggestivo Gran Parterre, lo spazio più evocativo del giardino settecentesco che valorizza le importanti architetture juvarriane come la Galleria Grande, la Citroniera e la Scuderia.

Questi quattro giardini non sono semplici attrazioni, ma veri centri culturali che animano il territorio con eventi, mostre, concerti e attività didattiche. La loro inclusione nel network di Grandi Giardini Italiani certifica un livello qualitativo che li rende protagonisti del turismo culturale piemontese, contribuendo alla valorizzazione di un patrimonio che racconta secoli di storia attraverso la bellezza di un paesaggio ben curato.

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